Sono circa 400 i senzatetto che stazionano nei pressi di Termini e Tiburtina. Per l’emergenza coronavirus l’ong Intersos offre visite e mascherine anche a chi a casa non ci può stare.
C’è chi prenderebbe lo slogan “restate a casa” come un privilegio, non come un’imposizione da cui evadere. Sono i 400 senzatetto che circondano le stazioni Termini e Tiburtina a Roma. Li ha incontrati l’associazione Intersos, l’unica ong operativa in quelle in questi giorni. Intersos si sarebbe quindi incaricata il compito di offrire visite mediche e mascherine anche a chi è obbligato a stare in strada, perché una casa non ce l’ha. La missione è quella di garantire anche e soprattutto a loro i mezzi di protezione basilari. Mascherine, disinfettanti (dalla prossima settimana) e visite. Il cibo è spesso offerto da altri volontari. L’ong distribuisce i servizi facendo il giro delle stazioni più volte a settimana, a bordo di un furgone attrezzato.
LEGGI ANCHE -> Coronavirus, Milano: “A casa mi annoio”. E va a pescare
Nel corso di questi giri di distribuzione ha intercettato ben 400 persone, forse più, costrette a trascorrere la notte tra cartoni e coperte di fortuna. Sono soprattutto uomini, spesso stranieri e appena maggiorenni. Ma non solo. A Termini, ad esempio, l’ong ha registrato la presenza di molti italiani: si tratta in particolar di clochard e prostitute. Invece, sono circa 250 le persone che abitano piazzale Spadolini, nei pressi della stazione Tiburtina. Sono senzatetto inevitabilmente costretti ad aggregarsi, ad accalcarsi per contendersi il poco spazio vivibile, al coperto.
LEGGI ANCHE -> Coronavirus, ospedali al collasso. Medici bresciani: “Chiudere tutto, basta uscire”
C’è chi si fa misurare la febbre per tranquillizzarsi, ben cosciente, però, “che tanto dormo in strada anche stanotte”. C’è chi sminuisce l’epidemia, perché tanto “è la malattia dei bianchi”. Ma sono moltissimi i senzatetto spaventati. Come racconta Antonella Torchiaro, dottoressa Intersos: “Ora si muovono poco anche perché ci sono più controlli in giro. Alcuni sono stati sanzionati”. C’è soprattutto chi da un lato subisce sanzioni statali, ma dall’altro non è messo in condizione di rispettarle. “E comunque quasi tutti i servizi pubblici sono chiusi, comprese mense e docce. Nelle strutture del Comune non si accettano nuove persone, anche per preservare spazi e distanze per chi è dentro”, aggiunge. Intanto si cerca di correre ai ripari: “Stiamo aspettando 81 posti che il Comune ha detto metterà a disposizione nei prossimi giorni. Speriamo”. Per fortuna, comunque, al momento non si registrano sintomi da coronavirus.