A Bergamo, un carabinieri di 47 anni è morto a causa del Covid-19. Lascia una moglie e una figlia di 10 anni. La situazione a Bergamo continua ad essere drammatica.
A Bergamo, nella giornata di ieri, è morto Claudio Polzoni. L’uomo era un carabiniere, precisamente un appuntato scelto dell’Arma. Era ricoverata all’ospedale Giovanni Papa XXIII ed è deceduto a cause di alcune complicazioni di una polmonite scatenata dal coronavirus. Polzoni prestava servizio da molti anni alla centrale operativa del comando provinciale di via delle Valli a Bergamo. Era sposato, e purtroppo lascia una un figlia di 10 anni. L’Arma dei carabinieri ha espresso “le sue profonde condoglianze e piange così la seconda scomparsa a causa di questa terribile malattia”. I suoi colleghi lo hanno descritto come una persona che dedicava la sua intera vita alla famiglia e al prossimo. Era considerato un riferimento per tutti nel suo lavoro. Sia per i suoi colleghi che per chi si rivolgeva al 112 in cerca di aiuto.
Coronavirus: le dichiarazione dell’assessore al Welfare Gallera
La morte del carabiniere Claudio Polzoni, è soltanto l’ennesimo segnale delle settimane drammatiche che stanno segnando la città di Bergamo, una delle più colpite dall’epidemia di coronavirus che ha costretto l’Italia a mettere in quarantena l’intero territorio nazionale.
Intanto nella giornata di ieri, l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera ha aggiornato i cittadini sulla situazione nella regione. Gallera ha innanzitutto rivolto nuovamente l’invito ai cittadini a restare a casa, mantenendo e rispettando le distanze sociali imposte dal governo. Purtroppo, i numeri diramati dall’assessore non sono confortanti. In Lombardia infatti, continuano ad aumentare i casi di contagio. Al momento, si è arrivati a 22.264 positivi, con oltre 2 mila casi in più rispetto al 19 Marzo. A Bergamo, i positivi al coronavirus sono 5.154, con 509 nuovi casi rispetto all’ultima rilevazione. Per quanto invece riguarda Milano e provincia, sono state trovate positive altre 3804 persone.
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Gallera ha dichiarato che al momento la strategia della Regione è quella di tentare di alleggerire il lavoro degli ospedali di frontiera attraverso il trasferimento dei pazienti in altre strutture. In proposito ha dichiarato che “oggi ne abbiamo fatti altri 27. Siamo oltre le 200 persone”.