Coronavirus, l’appello di chi ha vinto il tumore da piccolo: “State a casa”

Coronavirus. Anche i giovani ex pazienti oncologici si uniscono all’appello: “Per favore restate a casa”.

(Foto di Thomas Samson, da Getty Images)

E’ l’appello lanciato dai giovani che hanno sconfitto il tumore. Il videoappello è stato pubblicato sulla pagina Facebook della Federazione Italiana Associazioni di Oncoematologia pediatrica (Fiagop). Hanno dai 18 ai 30 anni, i giovani protagonisti del video. Il messaggio è chiaro: state a casa, anche per gli altri, e andrà tutto bene. Sono ragazzi che conoscono bene l’isolamento, conoscono la frustrazione di restare a casa a causa di forze superiori. “Noi ex pazienti oncologici sappiamo bene quanto sia difficile non poter uscire di casa“. Questo “perché tutti siamo stati costretti, da bambini, a vivere mesi senza poter avere contatti con nessuno per via delle nostre basse difese immunitarie”. Lo dice Alfredo Spartà, di Catania. A 7 anni gli è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Tuttavia: “Per proteggere chi ha un sistema immunitario compromesso dalle cure oncologiche, è importante in questo periodo avere comportamenti responsabili e rispettare le regole che impongono di limitare al massimo gli spostamenti non necessari”.

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Si unisce all’appello anche Francesca, di Napoli. Le era stata diagnosticata una leucemia all’età di 3 anni. Oggi afferma: “Oltre 2000 bimbi e adolescenti ogni anno in Italia si ammalano di cancro e già stanno affrontando una dura battaglia. Io resto a casa anche per loro. Per favore, fallo anche tu“. All’appello si unisce anche Maria, di Caserta: paziente oncologica da piccola, oggi è madre di due bambini. C’è Cristiano da Venezia: ha avuto una leucemia linfoide acuta e oggi allena una squadra di calcio. Sono volti che chiedono senso di responsabilità.

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Soprattutto perché, come fa notare il professor Curigliano, professore di Oncologia medica all’Università Statale di Milano: “I malati oncologici sono davanti a due paure: il tumore e il Covid-19. Hanno bisogno di rassicurazioni e di certezze”.

 

Alice De Gregoriis

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