Il noto divulgatore scientifico ha voluto ricordare i suoi trascorsi e il duro periodo della guerra.
Piero Angela: “rispettare i decreti per vincere la battaglia”
Non serve aggiungere altro. Come un “mantra” ormai tutti ci stanno ribadendo il concetto di restare a casa e limitare le uscite solo per acquistare beni di prima necessità.
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Dal presidente del Consiglio, al mondo della scienza, ai medici. Tutti schierati nella lotta al “nemico invisibile”. A margine di questa terribile situazione che sta investendo il nostro paese in lungo e largo, na Nord a Sud, anche il divulgatore scientifico Piero Angela ha voluto raccontare la sua storia legando questo periodo a un terribile avvenimento del passato. In una recente intervista rilasciata a “Un Giorno da Pecora”, Piero Angela ha spiegato anche il lato umano di un paese nella “morsa del virus”. Dichiarazioni importanti che non lasciano alcun dubbio: occorre combattere il nemico restando in casa seguendo i consigli, i modelli e i decreti che ci sono stati dettati.
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“In guerra ho assaporato il digiuno”
Nella lunga intervista Piero Angela ha così dichiarato: Gli italiani sono indisciplinati per natura. Tutti hanno le loro piccole e grandi esigenze. I cinesi oggi rimproveravano gli italiani perché c’è troppa gente in giro. Una domanda secca circa il parallelismo alla guerra, una risposta cruda e sincera: No, è completamente diversa. Io la guerra l’ho vissuta, quando è finita avevo 17 anni. Ho visto tanto bombardamenti sulla popolazione civile. Erano chiamati bombardamenti terroristici fatti proprio per fiaccare il morale della gente.
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Ad esempio, non si mangiava, io ho fatto una fame terribile. Si viveva fuori dalla città. A un certo momento, io mi ricordo questi carri con i mobili che andavano verso la campagna. Siamo in una situazione difficile, ma – come raccomanda anche Piero Angela – dobbiamo restare a casa per aiutare il nostro Paese a combattere e a vincere.