La Regione Emilia-Romagna ha deciso di ordinare dei respiratori in grado di collegarsi a due pazienti, in modo da poter fronteggiare l’emergenza Coronavirus e la crisi dei posti negli ospedali.
La Regione Emilia-Romagna ha intenzione di ordinare diversi dispositivi per la respirazione che sono capaci di collegarsi a due pazienti contemporaneamente e tentare così di far fronte alla carenza di respiratori, dovuta al sovraffollamento degli ospedali.
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L’idea è stata sviluppata da una squadra di ricercatori guidati dal professor Marco Ranieri, ordinario dell’Università di Bologna nel Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche ed esperto di rianimazione.
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Il circuito in grado di connettere un solo respiratore per dare ossigeno a due pazienti è stato realizzato dalla Intersurgical, un’azienda di Mirandola, importante distretto biomedicale della provincia di Modena.
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Sergio Venturini, commissario all’emergenza Coronavirus in Emilia-Romagna, ha commentato durante una diretta facebook sulla pagina della regione: “si tratta di una notizia formidabile che ci riempie di orgoglio. Un’impresa di Mirandola in sole 72 ore ha fornito il primo prototipo che è già stato testato dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna: funziona, e nei prossimi giorni saremo in grado di fare gli ordinativi, destinando la strumentazione alle province più colpite dal virus. Una collaborazione straordinaria tra clinici e industria che metterà a disposizione del sistema sanitario un dispositivo preziosissimo in grado di raddoppiare i posti in terapia intensiva. Non solo, in questo modo daremo anche ad altri Paesi un prodotto dell’ingegno della nostra comunità“.
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I dispositivi, ha aggiunto il commissario Venturi, saranno inviati prima a Piacenza e Parma, che sono le zone con maggiori difficoltà.
Il problema dei tamponi
Venturi ha poi parlato dei tamponi per stabilire la positività di un paziente e del modo di refertare i risultati. “Stiamo lavorando in queste ore a una rete regionale dei laboratori per non accumulare ritardi, fare statistiche più accurate e in questo modo poter verificare e intervenire tempestivamente su eventuali picchi di infezione in determinate zone del territorio, per impedire che si creino aree dove la proliferazione virale cresca senza controllo. Intanto siamo partiti con i test a tappeto per i dipendenti e gli operatori della sanità“.
Il commissario Venturi si dice soddisfatto dei passi in avanti e dei nuovi respiratori messi a punto dalla squadra del professor Ranieri e dall’azienda Intersurgical, e ha concluso: “È come moltiplicare i pani e i pesci. Molti, anche chi ci guardava con scetticismo, ci riconoscerà quello che siamo stati capaci di fare“.