La denuncia del medico: “Non siamo eroi, moriremo o diventeramo pazzi”

Riccardo Spampinato, medico in prima linea e segretario regionale di Cimo Sicilia, denuncia le condizioni degli ospedali nell’isola. Mancano i dispositivi, si tema per l’eventuale picco.

Riccardo-Spampinato

Riccardo Spampinato è un medico in prima linea e segretario regionale di Cimo Sicilia. Non sembra essere particolarmente gratificato dai continui ringraziamenti della popolazione italiana per il lavoro che stanno svolgendo lui e i suoi colleghi. Anche perchè in questo momento, in cui il Coronavirus sta aggravando la situazione degli ospedali italiani, le criticità aumentano. E allora il medico siciliano lancia un vero e proprio grido di allarme attraverso i microfoni di Fanpage.it, con i quali fa capire che la situazione è davvero critica.

Sono arrivate 18mila mascherine, sono davvero troppo poche per le nostre necessità – dichiara il dottor Spampinato – . Con mille mascherine, in un pronto soccorso che vede 80 pazienti al giorno, cosa dobbiamo farcene? Pensiamo che a Catania ci sono cinque ospedali di cui 3 di riferimento per il Covid solo all’Asp. Quelle mascherine chirurgiche che non servono a niente dovrebbero essere cambiate ogni quattro ore e non servono a nulla perchè non proteggono“.

La situazione negli ospedali siciliani è dunque molto difficile. Il dottor Spampinato ha anche menzionato il caso di una anestesista, risultata positiva al Coronavirus e praticamente abbandonata al suo destino. “Sono arrivate le tute ai medici e sono già state ritirate. È una cosa che non tutela per niente, perchè c’è scritto anche nell’etichetta che non è idrorepellente. Nella nostra azienda siciliana, una nostra anestesista positiva al Coronavirus, ha chiesto i dispositivi e le hanno detto che non ce n’erano. Lei mi ha chiesto ‘come faccio?’. La direzione sanitaria, nella persona del suo direttore, le ha risposto di pregare!“.

ospedali

Il medico svela anche che la visione della gente nei confronti dei medici è cambiata. Dunque bisogna anche considerare che, per quanto la gente stia cambiando mentalità, gli ospedali siciliani sono in condizioni pessime. “Fino a pochi giorni prima del Coronavirus eravano troppi, inutile e spalavamo la me**a. Questi erano i medici, nel sentore comune della mentalità italiana, e in Sicilia era ancor più forte questa mentalità. Eravamo tutti inutili. Invece di fare gli eroi, dovremmo salvare le nostre famiglie. Ci rendiamo conto che io vado in ospedale, incontro decine di pazienti, con una mascherina di me**a messa sulla faccia? Dopodichè torno a casa, a meno che non mi si dica che non devo più vivere. Vado a casa, vado al supermercato e così spargo quello che mi hanno dato“.

Il dottor Spampinato conclude il suo intervento lanciando un grido di allarme. Il medico ha fatto capire che c’è un termine diverso da “eroi” che calza a pennello per l’operato dei suoi colleghi. “Così divento vittima e carnefice, perchè tra poco i medici non andranno più a lavorare in quanto malati o pazzi. Mi auguro che il caldo ci salvi. I medici che stanno lavorando in prima linea non sono eroi, sono pazzi. Abbiamo perso il lume della ragione, se ne avessimo ancora andremmo a dimetterci pur di non andare a morire. Questo si chiama tentato omicidio a una categoria, che sia quella degli infermieri o dei medici“.

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