La polizia si scusa con Li Wenliang: “Applicazione errata della legge”

Il medico cinese Li Wenliang fu il primo ad avvertire della diffusione del Covid-19. La National Supervisory Commission ha ritenuto inappropriato il comportamento della polizia.

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In Cina sta pian piano tornando la calma e anche un po’ di serenità, dopo settimane lunghe e difficili. Continuano ad arrivare notizie positive per quanto riguarda la lotta al Coronavirus. Oggi non ci sono stati nuovi casi nella nazione asiatica, fatta eccezione per quelli che vengono definiti “casi di ritorno”. E nel frattempo, con la mente un po’ più serena, si può tornare a pensare ai primi giorni, quelli più difficili e più confusi. Tanto che ora la polizia di Wuhan sembra essere disposta a effettuare un passo indietro clamoroso, quasi storico.

I vertici dell’ufficio di pubblica sicurezza della città cinese sono tornati su uno dei casi principali della vicenda. Stiamo parlando della reprimenda e della denuncia nei confronti di Li Wenliang. Il medico fu il primo a denunciare la diffusione del Covid-19 in Cina, ma non venne ascoltato fino in fondo. Nel frattempo, Wenliang è anche morto, proprio dopo aver contratto il Coronavirus in seguito ad altre patologie che lo hanno colpito. E per questo motivo sono arrivate le scuse ufficiali nei confronti del medico che, non essendo stato ascoltato, ha di fatto condannato una buona fetta della Cina all’isolamento e al terrore.

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Il memoriale affisso in onore di Li Wenliang – meteoweek.com

La vicenda di Li Wenliang si è trascinata per tanti giorni, sempre sotto una luce mai troppo limpida. In un primo momento era stato denunciato dai suoi superiori, fino a ricevere la denuncia e la reprimenda dalla polizia di Wuhan. E dopo aver contratto il Covid-19, è morto pochi giorni dopo, quasi a voler lanciare un messaggio ai suoi colleghi e a tutta la Cina. E forse con un po’ di ritardo, ma comunque in maniera spontanea, sono arrivate le scuse ufficiali da parte dell’ufficio di pubblica sicurezza della città che è stata il primo vero focolaio su scala mondiale.

Sul caso di Li Wenliang ci furono applicazione errata della legge e procedure irregolari – si legge nella nota diffusa dalla polizia di Wuhan – . Per questo motivo rivolgiamo le nostre scuse al povero medico, ai suoi cari e ai suoi colleghi“. Le scuse da parte dei poliziotti della prima città focolaio del Covid-19 arrivano dopo l’accertamento da parte degli uomini della National Supervisory Commission. Questi hanno rilevato un comportamento non appropriato da parte degli agenti di pubblica sicurezza, nel gestire il caso di Li Wenliang.

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