Questa notte all’ospedale Felice Lotti di Pontedera, in provincia di Pisa, è morto Angiolo Rossi, padre del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Si è spento la notte scorsa a 92 anni Angiolo Rossi, padre del governatore della Toscana. A darne l’annuncio è stato lo stesso presidente sulla sua pagina di facebook, proprio nel giorno della festa del papà.
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“E’ morto mio padre, Angiolo Rossi, aveva 92 anni. E’ stato mezzadro, bracciante, camionista, un lavoratore instancabile. Era un uomo bello e forte. Antifascista e comunista italiano. E’ stato un padre generoso e rispettoso delle mie scelte“, si legge nel post del presidente Enrico Rossi.
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Il governatore Enrico Rossi ha poi rivolto un ringraziamento al personale sanitario che ha assistito il padre nei giorni di degenza: “Ringrazio, con ammirazione, gli operatori sanitari dell’ospedale ‘Lotti’, il medico di famiglia, i volontari e tutti coloro che lo hanno assistito e aiutato. Ringrazio Graziana che gli è stata vicino in questi ultimi anni“.
Chi era Angiolo Rossi
Angiolo Rossi era stato ricoverato nell’ospedale di Pontedera alcuni giorni fa in conseguenza di un incidente domestico. Era nato a Grosseto nel 1915, dove era conosciuto come “Trueba” per la sua statura minuta.
Si avvicina ancora ragazzo al partito comunista e nel 1936 inizia a frequentare le riunioni antifasciste che si tengono nei locali di un parrucchiere in via San Martino, nel centro di Grosseto.
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Nell’agosto del 1937 parte su una barca a vela alle volte della Spagna dove intende partecipare alle lotte clandestine e arruolarsi nelle Brigate Internazionali.
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Rinchiuso durante la seconda guerra mondiale in un campo di disciplina come sorvegliato speciale, insieme ad altri compagni, viene più volte interrogato dai fascisti ma non fa alcun nome. Viene, così, assegnato al confino per cinque anni e trasferito a Ventotene. Dopo un mese dalla caduta di Mussolini, avvenuta il 25 luglio 1943, Angiolo Rossi viene rilasciato e fa rientro a Grosseto. Lì diventa segretario della Federazione giovanile comunista provinciale e successivamente ricopre diversi incarichi sia nella pubblica amministrazione sia nel partito comunista.