Proseguono i nostri consigli per le vostre giornate in casa. Oggi vi suggeriamo cinque commedie italiane che potete comodamente recuperare su Netflix in questi giorni in cui siamo costretti a rimanere a casa per limitare la diffusione del nuovo Coronavirus.
Per l’iniziativa #iorestoacasa con MeteoWeek, oggi vi congeliamo cinque commedie italiane da vedere su Netflix.
La sedia della felicità
La sedia della felicità è stato l’ultimo film di Mazzacurati. Ma è anche uno dei suoi più belli, poco convenzionale per il cinema italiano e invece più vicino alla sensibilità di quello spagnolo o francese, che hanno schemi meno rigidi rispetto a quelli della commedia italiana. Nel film si racconta di tre personaggi mossi unicamente dall’avidità, dal desiderio di mettere le mani sulla fortuna che una vecchia in punto di morte ha rivelato nascondersi in una sedia. Le sedie però in sono 7, identiche, tutte vendute ad un’asta a persone diverse. I tre protagonisti partono quindi alla ricerca di quella contenente la fortuna.
Andiamo a quel paese
Il duo siciliano non solo fa più ridere della media dei comici italiani, ma ha anche una idea di comicità assolutamente più complessa di quella dei loro colleghi. Nei loro film mettono in scena quasi sempre personaggi che ripudiano come possono il lavoro, l’impegno e la correttezza. Una versione aggiornata del classico ritratto impietoso tipico di Sordi, facendo emergere i tratti peggiori dell’uomo in maniera fedele, senza condannarli nella sceneggiatura ma esponendone la ridicolaggine.
Metti la nonna in freezer
Non c’è dubbio che i giovanissimi Stasi e Fontana siano oggi gli unici in Italia a fare una commedia che non si basa solo sulle gag o sulle battute degli attori, ma utilizza tutti gli strumenti del cinema (montaggio, sonoro e movimenti di macchina) per far ridere. Lo stile di Metti la nonna in freezer è quello spietato delle commedie spagnole dei primi anni 2000. Il film rifiuta la fotografia naturalista e la messa in scena minimalista, ma immagina una commedia sofisticata che spinge sulla sua natura fasulla e caricata, colorata e paradossale.
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Addio Fottuti Musi Verdi
Un film come Addio Fottuti Musi Verdi in Italia non si è mai fatto. E non solo perché ha uno standard produttivo sconosciuto al cinema italiano commerciale, ma perché da noi non è mai esistita una produzione cinematografica dedicata ai ragazzi. Anche quando qualche film ci prova a rivolgersi a loro, raramente si prende la responsabilità di discriminare target o età diverse, ma invece cerca di prenderli tutti come fossero uguali. Pur con gli evidenti difetti da opera prima, Addio Fottuti Musi Verdi migliora procedendo verso la fine.
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Il peggior Natale della mia vita
Se La peggior settimana della mia vita ricalcava il modello cinematografico di Ti presento i miei (e tutto quello che riguarda quindi la conflittualità suocero/marito), questo seguito si muove più sul terreno del disaster movie puro, nel solco di Hollywood Party e Una pallottola spuntata. Senza quella demenzialità così sfacciata ma con eguale furia distruttiva. Ci sono tutti gli elementi per fare qualcosa di semplice ma di livello. Fosse tutto così il nostro cinema popolare, saremmo decisamente sollevati.