Farmaci contro il Coronavirus: ecco 50 principi attivi contro il Covid-19

Il punto sui farmaci che potrebbero dare una mano nella lotta contro il virus. Si è rivelato un insuccesso di una terapia anti-virale.
Continua la corsa per trovare la cura giusta per debellare il Coronavirus. Specialmente in Italia si cerca il rimedio, visto che il numero di casi cresce giorno dopo giorno, così come i ricoverati tra terapia intensiva e ospedalizzazione “normale”. Ma in giro per il mondo si stanno provando tante soluzioni che potrebbero funzionare per sconfiggere il Covid-19. Andiamo dunque a vedere come procede la ricerca del rimedio migliore per curare le migliaia di persone che in giro per il pianeta hanno contratto il Coronavirus, in forma più o meno grave.
Tanti farmaci, nessuna cura
Per il momento, non esiste una cura vera e propria per sconfiggere il Covid-19. Tutto è legato al fatto che il nostro sistema immunitario non riconosce ancora il virus, pertanto prima di riuscire a “leggerlo” è già stato attaccato. Per il momento, dunque, sono in circolo solo farmaci che possono solo alleviare il problema, anche se le sperimentazioni non mancano. E il feel rouge che collega l’Italia con la Cina ha portato a sperimentare un paio di farmaci che, per il momento, stanno dando dei risultati soddisfacenti.

Il primo è il tocilizumab, un farmaco che viene utilizzato per curare l’artrite reumatoide. Tutto è cominciato a Napoli, dove è partita la sperimentazione nei confronti di due pazienti. Ma volta per volta, l’utilizzo di questa medicina si è ampliato, tanto che la Roche, società che lo produce, ha consentito la diffusione gratuita. E questo sta aiutando e non poco, visto che il Tocilizumab sta scalando letteralmente la penisola, arrivando prima in Puglia e avvicinandosi sempre di più alla Capitale.
Il secondo tra i farmaci testati in Italia e con un effetto positivo è il Remdevisir. Si tratta di un farmaco sperimentale che ha visto la guarigione di un uomo di 79 anni ricoverato all’ospedale di Genova. Il Remdesivir ha un’azione inibente sull’interluchina 6, agente patogeno che provoca la polmonite. In ogni caso la sperimentazione sta ancora proseguendo e non è ancora definitiva. Quindi a differenza del Tocilizumab non si sa ancora quali sono i pazienti – e soprattutto i sintomi – che possono essere curati con questo farmaco.

Principi attivi che funzionano
Passiamo poi ai principi attivi che possono sostituirsi ai farmaci per lottare contro il Coronavirus. Sono tanti, circa cento, i ricercatori coordinati dal Quantitative Biosciences Institute Coronavirus Research Group che stanno lavorando alla ricerca dei farmaci giusti. L’università della California sta valutando le medicine oggi presenti sul mercato, in modo da identificare quelli giusti per questa causa. L’obiettivo principale è quello di trovare principi attivi che possano ostacolare il Covid-19 nella corsa verso le proteine delle nostre cellule vitali.
Una prima ricerca ha riguardato la composizione di una mappa delle proteine sfruttate dal virus dell’HIV e dell’ebola. Sono oltre 400 le proteine che sembrano essere coinvolte dall’attività del coronavirus nel sistema respiratorio. Questo “rapporto” tra il virus e le proteine, almeno per il momento, non ha prodotto alcuna “copia” del virus. Ma spicca anche un primo insuccesso, proveniente dalla Cina. Qui un gruppo di ricercatori ha fatto sapere di non aver rilevato benefici sui pazienti gravemente malati, nella somministrazione di altri due farmaci.
Si tratta del Lopinavir e del Ritonavir, due antivirali normalmente impiegati contro l’HIV. In ogni caso, si tratta di una sperimentazione parziale e che, in quanto tale, non può portare a risultati e considerazioni definitivi.