Continua a salire il bilancio dei medici morti a causa, e durante, questa drammatica epidemia di coronavirus: nella giornata di oggi sono stati comunicati dalla Fnomceo altri 3 decessi.
Come fatto sapere dalla stessa Federazione nazionale degli Ordini dei medici
(Fnomceo), si allunga purtroppo il triste elenco dei caduti nel corso di questa tremenda epidemia di Covid-19. Mentre infatti aumenta il dato ufficiale degli operatori sanitari contagiati, molti sono i medici che muoiono improvvisamente a causa delle complicanze provocate dal virus.
Salgono così a 10, rispetto a ieri, le vittime che non ce l’hanno fatta. I tre medici venuti a mancare sono Luigi Ablondi (ex direttore generale dell’Ospedale di Crema), Giuseppe Finzi (medico ospedaliero di Cremona) e Antonino Buttafuoco (medico di base di Bergamo).
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Un memoriale sui medici caduti a causa del Coronavirus
I decessi tra i camici bianchi continuano a salire; del resto, questo è purtroppo uno dei rischi del mestiere. Per ricordare con affetto e orgoglio l’operato dei medici, però, la Federazione nazionale degli Ordini ha deciso di pubblicare sul proprio sito ufficiale la lista di tutti coloro che sono venuti (e che purtroppo verranno) a mancare.
Una sorta di memoriale, “un triste elenco che verrà via via aggiornato, insieme ai dati sui contagi. Un monito, una lezione per tutti“. Come spiegato da Filippo Anelli, il presidente della stessa Fnomceo, “i morti non fanno rumore, non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Ungaretti. Eppure, i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante”.
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Un lutto gravoso che pesa tantissimo, soprattutto in una situazione d’emergenza come questa. Si tratta di persone, del resto, che hanno messo a rischio la loro salute, la loro vita, per salvare quella degli altri. Una scomparsa, la loro, che fa molto rumore.
“Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati: 2629, quasi trecento in più del giorno precedente”, spiega ancora Anelli. Che prosegue: “L’8,3% del totale dei colpiti, come fa rilevare la Fondazione Gimbe, mentre i professionisti sanitari costituiscono il 2,5% dei cittadini. Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese”.