Sono morti due medici a Como per coronavirus. Lo comunica la Federazione nazionale degli Ordini dei medici. I due, già in pensione, stavano collaborando per fronteggiare l’emergenza.
I due medici erano già in pensione, ma erano tornati operativi per l’emergenza. Dopo aver contratto il coronavirus, oggi la morte. A comunicarlo è la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo). Si tratta di Giuseppe Lanati, pneumologo, e Luigi Frusciante, medico di famiglia. E si aggiungono, così, altri due decessi dalla lista dei medici persi durante questa epidemia. Secondo la Fnomceo, le morti accertate sono ormai salite a 13.
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Ai due medici già citati, se ne aggiungono altri in tutta la Lombardia. Gli altri tre medici venuti a mancare recentemente sono Luigi Ablondi, ex direttore generale dell’Ospedale di Crema; Giuseppe Finzi, medico a Cremona, e Antonino Buttafuoco, Bergamo. Proprio Bergamo lancia l’ennesimo appello: “Abbiamo disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale”. Sono le parole di Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
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Numerose sono le richieste di mascherine e test per i medici, infermieri e personale sanitario, spesso esposti a rischi senza le protezioni necessarie. Intanto i numeri diventano impressionanti: sono saliti a 2.629, ovvero l’8,3% dei casi totali, gli operatori sanitari contagiati. E’ quanto emerge da una rielaborazione della Fondazione Gimbe che è stata aggiornata sui dati Iss. Il numero fa impressione soprattutto se si pensa che si tratta di una percentuale più che doppia rispetto a quella cinese. Se n’era già accorta la Fnomceo, tant’è che proprio qualche giorno fa è arrivata la richiesta. “E’ ecessario estendere l’utilizzo del test con tampone a tutti i medici”. Lo ha affermato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo.