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Cronaca

USA, Coronavirus è come l’apocalisse: boom di vendita delle armi

La spesa ai tempi del coronavirus non è fatta soltanto di cibo e carta igienica, negli USA: mai come in questo periodo, infatti, si è registrato un incredibile (e preoccupante) aumento delle vendite di armi da fuoco.

foto di Mario Tama/Getty Images

Ciò che sta accadendo ultimamente negli Stati Uniti è un fenomeno singolare e preoccupante. Oltre alle “consuete” razzie dalle lunghe file (come mostra un video postato da Selvaggia Lucarelli) perpetrate nei supermercati per acquistare beni di prima necessità – carta igienica in primis – gli americani stanno prendendo letteralmente d’assalto tutti i rivenditori di armi, compresi quelli online.

Eppure non è che si possa sparare a un virus. E infatti, questo è proprio l’ultimo dei pensieri a balenare nella mente dei cittadini a stelle e strisce. Il bersaglio contro il quale sparerebbero, con le loro luccicanti armi nuove di zecca, sono proprio i loro stessi connazionali.

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Coronavirus, gli americani si preparano al “doomsday”

Una situazione assurda, condensata da un clima di paura e paranoia che vede tutte quelle incertezze dettate dal coronavirus (e coadiuvate da un governo poco trasparente) prendere vita, animarsi, in comportamenti da film. Come se “Coronavirus” fosse un titolo da blockbuster apocalittico sugli zombie. Una corsa alle armi imprevista e insensata, con persone che dichiarano apertamente di temere per la loro stessa vita.

Ralph Charette, un signore di 71 anni, ha confessato di aver acquistato fucile e munizioni per proteggere se stesso e la sua famiglia dall’ondata di panico che sta frantumando il Paese. Charette è un veterano militare che ha speso ben 1.500 dollari in un negozio di armi a Germantown (Wisconsin), dopo essersi imbattuto in acquirenti aggressivi e scaffali vuoti nei negozi di alimentari locali. Il timore, del resto, è che gli stessi saccheggiatori possano aggredirlo per strada, per rubargli le provviste appena acquistate. O peggio, che possano entrargli in casa, e far succedere l’irreparabile. “Ora se i saccheggiatori verranno a bussare, sarò pronto e preparato”, ha detto ai media locali.

Ma Charette è soltanto una goccia, rispetto alla marea di americani che stanno trafugando rivenditori autorizzati, banchi dei pegni e negozi online alla ricerca di armi e munizioni da sfoderare in pieno clima Covid-19. Un clima caratterizzato da lunghe e infinite code, con prodotti pressoché terminati quasi ovunque. Del resto, “la gente ha paura”, come racconta Drew Plotkin, intervistato a Los Angeles. “Si sta creando tantissimo panico nel mondo, e le persone vogliono essere preparate ad affrontare lo scenario peggiore”. Trasformandosi, dunque, in “doomsday preppers” – letteralmente, “i predatori del giorno del giudizio”.

foto di Jefferson Graham

La spiegazione dietro questo comportamento

A tutto, però, c’è una spiegazione. Come illustrato da Robert Spitzer, professore alla SUNY Cortland e autore di cinque libri sulla politica delle armi, lo stesso boom di vendite  si era già verificato in seguito agli attacchi dell’11 settembre. “Spesso, l’ondata di vendite di armi e munizioni non è logicamente correlata alla reale preoccupazione del momento”, afferma Spitzer.

Infatti, ciò che generalmente porta le persone a spintonarsi per l’acquisto di pistole è l’idea che il governo, la legge e l’ordine nazionale possano crollare improvvisamente, causando uno stato di anarchia in cui le persone dovranno proteggere le loro case e i loro affetti dai criminali. La gente comune, del resto, “lavora sodo tutto l’anno”, e vuole dunque “proteggere tutto ciò che ha”.

foto di CJ Johnson via Twitter

Negozi depredati: finite le armi e le munizioni quasi dappertutto

Ad ogni modo, nel frattempo i negozi d’armi stanno facendo affari d’oro. “Sappiamo che alcune cose influenzano le vendite di munizioni, soprattutto eventi politici o di instabilità economica – quando cioè le persone ritengono che i loro diritti possano essere violati, ma questa è la nostra prima esperienza con un virus che porta a un tale aumento delle vendite”, ha dichiarato Alex Horsman, responsabile marketing di Ammo.com, attraverso una nota ufficiale. Il sito web ha registrato un picco del 68% delle vendite tra metà febbraio e l’inizio di marzo.

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I rivenditori stanno anche limitando la quantità di munizioni che le persone possono acquistare in caso di carenza di approvvigionamento. Greg Reynders, un uomo di 62 anni, ha raccontato ai media di aver acquistato 250 colpi di munizioni sabato scorso, oltre che una pistola da 9 mm. “In questo momento, i negozi locali sono poco forniti di carta igienica, acqua e cose del genere”, ha detto Reynders. “E se non si riforniscono più velocemente di quanto la gente voglia, la mia principale preoccupazione è che qualcuno mi aggredisca mentre esco da Target per rubarmi ciò che ho appena comprato”.

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