Pasquale Tridico, attuale presidente dell’INPS, ha concesso un’intervista a Repubblica, in cui ha risposto a tutti i temi che si ritrova ad affrontare il suo istituto dopo il decreto Cura Italia.
Nell’intervista rilasciata al giornale La Repubblica, Pasquale Tridico ha innanzitutto rassicurato i cittadini che il suo istituto riuscirà ad essere operativo entro due settimane. Lo scopo è quello di riuscire ad assicurare a lavoratori e famiglie, i 10 miliardi aiuti che sono stati stanziati dal governo Conte per far fronte all’emergenza coronavirus. Ma attuare questa misura richiede per Tridico “uno sforzo immane” per i dipendenti. Per questo, il presidente dell’INPS li ha ringraziati pubblicamente per lo spirito di sacrificio che stanno dimostrando.
Ha poi ribadito che l’INPS non è chiusa. L’istituto continua invece nonostante le difficoltà, a svolgere il suo operato al meglio delle sue possibilità. Per quanto riguarda la sua presenza fisica all’interno della sede, Tridico ha spiegato che “Sono qui, giusto dare l’esempio. Uso le videoconferenze per le riunioni con dirigenti e ministri. Abbiamo predisposto i portatili ai dipendenti per lavorare in remoto. Purtroppo anche noi registriamo casi di contagio, quarantene e ricoveri in terapia intensiva”.
Una delle domande del giornalista di Repubblica riguardava il fatto se, la priorità che le misure del nuovo decreto possiede rispetto ad altre, rallenterà lo svolgimento delle normali funzioni dell’istituto. Tridico ha affermato che si sta facendo di tutto per garantire ai cittadini protezione e sicurezza. Proprio per questo, si sta dando la precedenza alla cassa integrazione, all’indennità per i lavoratori autonomi e al bonus baby sitter. Ha però in seguito precisato che occuparsi di queste misure non significa affatto “trascurare il resto”.
Tridico ha poi anticipato al giornale che, su specifica richiesta del Ministero del Lavoro, si sta procedendo all’erogazione delle pensioni di Aprile al 26 marzo. Questo al fine di non creare affollamenti di persone nelle sedi fisiche delle Poste Italiane. Ha poi spiegato che oltre ad aver istituito un call center nazionale e un canale telematico a disposizione dei cittadini, è stato aggiunto uno sportello telefonico per ogni sede che aiuterà a sbrigare le pratiche più urgenti. Lo scopo è quello di cercare di privilegiare le prenotazioni telefoniche rispetto a quelle fisiche. Su questo punto infatti, Tridico invita i cittadini a restare a casa e a contattare l’istituto tramite internet o il telefono.
Per quanto invece riguarda i tempi tecnici per poter stanziare i nuovi sostegni al reddito introdotti dal governo, Tridico ha risposto che “La cassa integrazione in deroga dipende dalle Regioni che ci mandano le liste dei lavoratori. Quanto al bonus babysitter stiamo semplificando le procedure”. Ha poi aggiunto che le famiglie che non percepiscono il congedo devo in primo luogo dotarsi di Pin e password per poter accedere al sito dell’Istituto di Previdenza Sociale. Completato questo passaggio devono richiedere un “borsellino speciale”. Questo, a suo parere, si rivelerà più comodo del libretto famiglia già esistente. Tridico ha poi assicurato che “in pochi giorni metteremo i 600 euro per retribuire le ore prestate. Stiamo pensando a una procedura altrettanto semplificata anche per i 600 euro agli autonomi”.
Il problema dei lavoratori autonomi riguarda però il fatto che i soldi stanziati non bastano per tutti, e dunque verranno percepiti soltanto da coloro che si prenoteranno prima. Difficile invece capire il destino di chi non arriverà in tempo a presentare la domanda. Il presidente dell’INPS su questa questione, ha precisato che sarà compito del governo prendere dei provvedimenti nel momento in cui le domande superano il tetto che si è stabilito.
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Infine, gli è stato chiesto un suo giudizio sul decreto Cura Italia promosso dal governo. Tridico lo ha definito come “Un bazooka necessario. Ma, se posso aggiungere una riflessione da economista, avrei preferito un reddito di cittadinanza allargato a tutti, senza le condizionalità di quello esistente”.
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