Il sindaco di Lampedusa Totò Martello rilancia anche l’allarme coronavirus. “Ho disposto la quarantena per gli ultimi sbarcati, ma non siamo più al sicuro”.
Anche a Lampedusa scoppia l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus. Sull’isola a largo delle Pelagie c’è il timore che i nuovi futuri sbarchi potrebbero portare la popolazione a un contagio su larga scala. E allora ecco che il sindaco lampedusano Totò Martello, solitamente favorevole ai porti aperti, è costretto a cambiare idea. Il suo non è un dietrofront rispetto alle sue opinioni abituali, ma una semplice richiesta di aiuto per fermare gli sbarchi. Anche perchè l’Africa sta iniziando a fare i conti con la diffusione del Coronavirus.
Martello ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate da Agi. Nelle parole del sindaco di Lampedusa c’è tutta la preoccupazione di chi non vorrebbe veder prendere corpo al Coronavirus nella sua terra. “In un momento di emergenza sanitaria, in occasione degli sbarchi che sono avvenuti nei giorni scorsi, mi sono assunto le mie responsabilità. Ho disposto che le 26 persone arrivate il 12 marzo fossero poste immediatamente in quarantena all’interno del centro di accoglienza, senza alcuna possibilità di entrare in contatto con la popolazione locale“.
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Totò Martello ha fatto anche sapere che chi sbarcherà a Lampedusa verrà spostato nel minor tempo possibile in altri territori. Si tratta dell’unico modo per non accumulare gente nell’unico hotspot presente sull’isola. E questo ha riguardato anche un centinaio di migranti arrivato a Lampedusa nei giorni scorsi. “I migranti arrivati sull’isola in un secondo momento sono stati trattenuti nell’area del Molo Favaloro e subito dopo trasferiti in altre località, così come avevo chiesto. Questa decisione non significa scaricare il problema su altri. Si tratta dell’unico povvedimento possibile“.
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Proseguono le parole del sindaco di Lampedusa, il quale svela la sua richiesta di aiuto. È necessario aumentare i controlli e renderli più rigidi, per ridurre gli sbarchi. “Ho chiesto di rafforzare i controlli in mare da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni competenti. È evidente che se dovessero verificarsi altri sbarchi autonomi, cioè persone che a bordo di piccole imbarcazioni arrivano direttamente sull’isola, non potremo fare altro che chiedere di farli stazionare in un’area circoscritta e distante dal centro abitato fino al loro trasferimento in altre località idonee all’accoglienza“.
“Alla luce di ciò che sta accadendo – conclude Martello – queste misure sono necessarie. Bisognerà agire nel pieno rispetto dei diritti umani di ogni migrante, tenendo presente al tempo stesso il diritto dei cittadini di Lampedusa e Linosa alla massima tutela della salute pubblica in relazione all’attuale emergenza sanitaria legata al coronavirus“.