Il vice-presidente Guy Rosen spiega il problema che ha colpito il social network nelle scorse ore. “Non c’entra la riduzione della forza lavoro”, rivela il numero due di Facebook.
Il Coronavirus non sta causando solo problemi per via della sua diffusione in giro per il mondo. Anche la gestione a livello mediatico non sta filando del tutto liscia in questi giorni. In particolare, nella giornata di ieri c’è stato un blocco nella diffusione di notizie sui social network. Ed è stata soprattutto Facebook a mostrare questo genere di problemi nelle scorse ore. Si è pensato subito alle motivazioni peggiori, ma alla fine sono stati gli stessi vertici del social network fondato da Mark Zuckerberg a fornire tutte le spiegazioni del caso.
In particolare, a rendere noto l’accaduto è stato Guy Rosen, il vice-presidente di Facebook. Il numero due della società americana ha spiegato cosa è successo nella giornata di ieri, in cui diverse notizie sono state bloccate dalla loro pubblicazione e condivisione. “Abbiamo ripristinato tutti i post che sono stati erroneamente rimossi, che includevano post su tutti gli argomenti e non solo quelli relativi a Covid-19. Si è trattato di un problema con un sistema automatizzato che rimuove i link a siti web abusivi, ma che per errore ha rimosso anche molti altri post“.
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Non sono infatti mancate le lamentele da parte di chi ha provato a diffondere notizie fondate sul tema Coronavirus. Ma anche post di altro genere sono finiti nel mirino di questo bug che ha bloccato tutto. Persino alcune raccolte fondi in favore di ospedali e Onlus in giro per il mondo, non si sono diffuse nella maniera giusta. Rosen ha fatto capire che il problema non riguarda la riduzione della forza lavoro imposta da Facebook. Questa decisione ha ridotto e non di poco la moderazione dei contenuti, in modo che si facesse affidamento più sui sistemi automatizzati che non sul lavoro umano.
E così il vice-presidente di Facebook ha fatto capire qual è stato il problema che ha scatenato il polverone. Un bug tra i più banali esistenti nel mondo del web. “Si tratta di un bug che si è presentato nel nostro sistema anti-spam. Questo non è collegato ai cambiamenti nella forza lavoro che modera i contenuti“, ha spiegato Guy Rosen. Dunque nessuna conseguenza delle recenti decisioni di Facebook, ma uno dei problemi più banali per un sito web.
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