Nella giornata di ieri è morta Emanuela Carrara Verdi, erede del celebre musicista Giuseppe Verdi.
La donna aveva 48 anni ed era originaria di Busseto. Era figlia del Notaio Alberto Carrara Verdi. La Carrara era molto conosciuta ed apprezzata a Parma.
La Fondazione Toscanini, dove la donna lavorava da molti anni occupandosi di relazioni con il pubblico, le ha dedicato un post in ricordo della sua persona, in cui l’ha voluta ricordare attraverso la lettera di una collega che ha lavorato per molti anni con lei.
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Emanuela Carrara Verdi: la storia dell’eredità
La Carrara divenne anche nota alla cronaca, insieme alle due sorelle e il fratello, per una lite familiare avvenuta a causa della storica dimora di Villa Sant’Agata. Qui, il grande musicista Giuseppe Verdi visse fino al 1851. Dato che non vi era un testamento su cui fare affidamento, le due sorelle Ludovica ed Emanuela chiesero che l’eredità fosse divisa secondo la legge in quattro parti eguali. Il problema che il fratello Angiolo e l’altra sorella Maria Mercedes, sostennero invece che un testamento esisteva. E in questo, tutta l’eredità veniva affidata al solo erede maschio della famiglia. Si crearono dunque due fazioni, e la questione finì in tribunale. Spuntò anche la testimonianza di una zia, sorella del padre di Emanuela, che sostenne che il testamento esisteva sul serio, anche se il documento si era smarrito negli anni.
Qualche anno dopo si scatenò una lite furibonda tra Angiolo ed Emanuela. La situazione degenerò a tal punto che la Carrara finì in ospedale. Il fratello venne in seguito condannato per lesioni personali.
Ma non solo, quando nel 2010 scompare la madre, i quattro decidono di fare due funerali distinti. Quando le fu chiesto dei suoi screzi familiari a proposito dell’eredità, la Carrara rispose laconica che quello che più le dispiaceva è che era accaduto tutto nell’anno del bicentenario del suo antenato.