Duro attacco del Ministro Di Maio ad alcuni paesi “fatalisti” che a suo parere stanno mettendo in pericolo gli italiani che si trovano sul loro territorio.
Il Ministero degli Esteri Luigi di Maio, è stato ospite del programma televisivo “L’aria che tira”. Durante la trasmissione, ha affermato che “il fatalismo di alcuni Paesi nel mondo fa sì che alcuni nostri concittadini all’estero rischiano più di quelli che sono qui”. Di Maio ha poi continuato affermando il governo confida di uscire il prima possibile da questa crisi, perché “la luce in fondo al tunnel esiste”. Il Ministro ha poi citato l’esempio della città di Wuhan, che è stato il primo vero epicentro in Cina dell’epidemia di coronavirus, poi diffusasi nel resto del mondo. La città cinese sembra adesso guarita e non registra più contagi.
Per quanto riguarda invece la chiusura delle frontiere, il titolare della Farnesina ha dichiarato che senza fare alcun proclama, il governo si affiderà al parere della comunità scientifica. In ogni caso ha rassicurato sul fatto che “le merci continueranno sempre a viaggiare, perché le nostre aziende devono lavorare. Compriamo Made in Italy al supermercato per aiutare le nostre aziende e i nostri lavoratori”.
Coronavirus: gli italiani bloccati all’estero
Il tema degli italiani attualmente bloccati all’estero affronta dal Ministro, è una situazione parecchio complicata da affrontare da un punto di vista diplomatica. Ciò che il titolare della Farnesina ha infatti definito come “fatalismo”, è stata la drastica decisione di molti stati di interrompere qualsiasi tipo di collegamento da e per l’Italia. Una situazione che ha messo in seria difficoltà tutti quei cittadini italiani che si trovavano all’estero e che adesso faticano a trovare un modo per tornare.
In Inghilterra ad esempio, la situazione è stata molto tesa. Non solo perché il numero di italiani che si trovano nel Regno Unito è molto alto, ma anche perché la strategia dichiarata da Boris Johnson, ha mandato nel panico molti nostri connazionali, che a quel punto hanno deciso di provare a rientrare preferendo la quarantena alla soluzione inglese.
Al momento, gli italiani che sono riusciti a tornare sono circa tremila. Già nei giorni scorsi Di Maio, attraverso una diretta Facebook, aveva dichiarato che si stava facendo il massimo per seguire tutti i cittadini italiani all’estero, in modo da farli tornare a casa il prima possibile.
Le dichiarazioni di Stefano Verrecchia, capo dell’Unità di Crisi della Farnesina
Per fortuna in molti casi è ancora possibile tornare in Italia effettuando voli con più scali. Per i casi più complessi invece, la Farnesina ha attivato un’Unità di Crisi con sede a Roma e relativo numero di telefono, da contattare quando non si trova nessun altra soluzione. Infatti, per fortuna in molti casi è ancora possibile tornare in Italia effettuando voli con più scali. Stefano Verrecchia, capo dell’Unità di Crisi della Farnesina, ha dichiarato che al momento si sta trattando con le varie nazioni al fine di ottenere degli slot dedicati, organizzando voli commerciali e traghetti.
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Naturalmente, una volta rientrati, questi dovranno obbligatoriamente sottoporsi alla quarantena. Una misura molto spiacevole, ma necessaria a tutelare la salute di tutti.