In un’intervista rilasciata a La Repubblica, Papa Francesco ha raccontato che due giorni fa si è recato per pregare a Santa Maria Maggiore e nella chiesa di San Marcello al Corso per intercedere presso il Signore e invocare la fine dell’epidemia di Coronavirus.
Sono giorni di preghiera per Papa Francesco, che nel pomeriggio del 15 marzo, poco dopo le 16, ha lasciato il Vaticano per raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore e ha rivolto una preghiera alla Vergine Maria. Poi, durante una breve passeggiata per via del Corso, il Santo Padre si è fermato anche nella chiesa di San Marcello al Corso, dove è custodito il Crocifisso Miracoloso che nel 1522 fu portato in processione per invocare la fine della Grande Peste a Roma.
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Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, lo ha raccontato ai giornalisti e ha dichiarato: “con la sua preghiera, il Santo Padre ha invocato la fine della pandemia che colpisce l’Italia e il mondo, implorato la guarigione per i tanti malati, ricordato le tante vittime di questi giorni, e chiesto che i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto. La sua intenzione si è rivolta anche agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri, e a quanti in questi giorni, con il loro lavoro, garantiscono il funzionamento della società“.
“Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo“, ha raccontato il Santo Padre in un’intervista a la Repubblica.
Poi ha aggiunto, in risposta a una domanda sulla speranza dei non credenti, “tutti sono figli di Dio e sono guardati da Lui. Anche chi non ha ancora incontrato Dio, chi non ha il dono della fede, può trovare lì la strada, nelle cose buone in cui crede: può trovare la forza nell’amore per i propri figli, per la famiglia, per i fratelli. Uno può dire: ‘Non posso pregare perché non credo’. Ma nello stesso tempo, tuttavia, può credere nell’amore delle persone che ha intorno e lì trovare speranza“.
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Il Papa ha poi parlato del conduttore della trasmissione televisiva Che Tempo che Fa e ha detto: “mi ha molto colpito l’articolo scritto su Repubblica da Fabio Fazio sulle cose che sta imparando da questi giorni. Tanti passaggi, ma in generale il fatto che i nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri“.
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Il Santo Padre ha poi concluso il suo intervento con un’analisi esemplare, che dovrebbe essere da monito per tutti i cittadini italiani. “È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua. Questa cosa mi ha molto colpito“.
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