Coronavirus, Gallera: “Controlliamo, ma non siamo il Grande Fratello”

Si discute dei controlli effettuati sui cellulari dei cittadini lombardi. “Le compagnie telefoniche hanno a disposizione una app per vedere il flusso delle persone in maniera anonima”, spiega Gallera.

Giulio-Gallera

Si continua a discutere sulle misure che sono state prese in ottica Coronavirus. In particolare si parla degli ultimi controlli effettuati in Lombardia, in maniera non convenzionale. Nelle ultime ore, infatti, è girata una voce relativa ai controlli sui cellulari dei lombardi, tanto che qualcuno ha addirittura parlato di spionaggio. A dare nuove spiegazioni su questa modalità di controlli è stato Giulio Gallera. L’assessore al Welfare della regione Lombardia ha esordito parlando della curva di contagio, che dovrà scendere grazie alle nuove misure restrittive sulla presenza per strada delle persone.

La situazione è molto complicata – ha dichiarato Gallera – . Purtroppo i nostri ospedali dopo un mese sono ormai allo stremo, ringraziamo infermieri e medici che definire eroi è poco. Stiamo provando a montare ospedali da campo, abbiamo aiuti dal mondo. Stiamo cercando di resistere in tutti i modi ma questo sforzo titanico ha un senso se tutti fanno la loro parte: o la gente capisce che deve stare in casa altrimenti la curva non riusciamo farla scendere e dovremo prendere misure ancora più forti“.

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Controlli ai cellulari, Gallera spiega

Dopodichè Gallera parla del controllo sugli smartphone dei lombardi. Questi hanno portato alla luce un dato inquietante. Ben il 40% della cittadinanza della regione è uscita di casa, per i motivi più disparati, in questi giorni. “I maggiori provider telefonici ci hanno dato quello che danno di solito sui grandi eventi, e cioè gli spostamenti delle persone. Da lì è emerso che il 40% ancora si muove. Sicuramente una fetta lo fa per lavoro ma probabilmente molti altri lo fanno perché forse non c’è stata la massima comprensione di ciò che stiamo vivendo“.

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Non sono mancate le proteste, soprattutto per quanto riguarda la mancata protezione della privacy. Ma Gallera fa capire che tutto è stato fatto proprio nel più totale anonimato, senza andare a verificare le identità dei lombardi che hanno aggirato a propria volta le regole. “C’è una applicazione che le grandi compagnie telefoniche hanno messo a disposizione per vedere in maniera aggregata e assolutamente anonima il flusso delle persone, da una città, una provincia o dalla regione, come si sono mosse in regione o fuori. Nessuno controlla come il Grande Fratello qualcuno“.

Gallera chiude parlando di un altro genere di controlli, quelli più importanti, ovvero quelli per verificare la positività al Coronavirus. Il numero di tamponi effettuati resta alto, come dichiara l’assessore. “Fino a oggi abbiamo fatto 46.500 tamponi, nella prima settimana li abbiamo fatti a tutti i contatti diretti dei positivi e siamo stati fortemente criticati per questa azione. I tamponi si fanno solo ai pazienti con sintomi o evidenze di infezioni polmonari, quindi noi ci teniamo a questo. Chiunque abbia solo un raffreddore deve stare a casa in isolamento, distanziato dai propri familiari“.

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