Decreto Cura Italia, Lega richiede convocazione del Parlamento

Decreto Cura Italia. Il leader della Lega Matteo Salvini: “E’ fondamentale che il governo sia in funzione. In queste settanta pagine di decreto manca tanto per curare l’Italia”. Poi chiede una immediata convocazione del Parlamento.

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(Foto di Filippo Monteforte, da Getty Images)

Matteo Salvini ha esposto senza mezzi termini, durante la diretta facebook, la posizione della Lega sul decreto Cura Italia emanato dal governo. Infatti nella notte tra martedì e mercoledì il governo ha pubblicato quello che è stato definito il decreto Cura Italia. Il provvedimento contiene diverse misure economiche per contenere il collasso finanziario dovuto all’emergenza coronavirus. Tra le misure principali: l’estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, la sospensione delle scadenze fiscali e contributive, crediti di imposta per le imprese e molto altro.

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Tuttavia, non tutti sono d’accordo. Nella diretta Facebook Matteo Salvini ha espresso il dissenso della Lega e di tutto il centro destra. Nel post di commento alla diretta chiosa: “Ora in diretta da una Camera deserta, per le prime reazioni raccolte da imprenditori, lavoratori e sindaci sul Decreto del governo sull’emergenza Coronavirus è un primo passo ma assolutamente non basta. La Lega, su richiesta di tutte le categorie di produttori italiani invoca l’immediata convocazione del Parlamento“.

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La posizione della Lega e le proposte

Durante la diretta Matteo Salvini ha spiegato: “Se il decreto ‘Cura Italia’ migliora e serve veramente a migliorare il Paese c’è l’ok della Lega. Se rimane a scatola chiusa e scontenta l’Italia che produce, noi non firmiamo deleghe in bianco. Se cambia, abbiamo tutta la volontà di collaborare, e presenteremo le nostra proposte. Se tirano dritti, la Lega non è disponibile a votare deleghe in bianco“. E’ necessaria, dunque, secondo la Lega, una rivalutazione del decreto aperta a tutto il Parlamento. Lo scopo sarebbe quello di apportare modifiche sui punti più problematici dei provvedimenti. E se il Parlamento non verrà riaperto per discutere del decreto “come centrodestra prenderemo una posizione forte e comune”. In sostanza, la Lega si oppone all’esame del decreto Cura Italia fatta da una commissione speciale redigente. “Tutti i parlamentari devono poter intervenire”. Poi alza i toni: “La situazione economica sta sfuggendo di mano, lo spread è alle stelle e tassi sui titoli di Stato esplodono. Qualcuno deve riferire al Parlamento, Conte riferisca in Parlamento“.

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Ma quali sono le proposte della Lega? “Chiediamo saldo e stralcio per tutte le cartelle passate e anno bianco fiscale per tutti“. Ovvero una moratoria per gli adempimenti fiscali per quest’anno. Poi un’adozione di regimi fiscali sperimentali per 2020-2022. Insieme ad altre proposte, lo scopo sarebbe allineare imposte pagate a redditi effettivamente percepiti. Tutto questo per evitare carichi fiscali agganciati a risultati economici dell’anno precedente, e far fronte alla recente mancanza di liquidità.

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