Primavera fa rima con allergia: come distinguerla dal Coronavirus

I primi segnali dell’arrivo dell’allergia sono in arrivo nei prossimi giorni. Uno specialista americano aiuta a distinguere i sintomi allergici da quelli virali.

Siamo ormai nel mese di marzo inoltrato, con la primavera che si sta per avvicinare. Tra quattro giorni vivremo l’equinozio del 21 marzo, che decreterà a livello stagionale l’addio all’inverno. E con l’arrivo della primavera inizieremo ad avere a che fare con la sindrome dell’allergia. Non è da escludere che, di fronte a frequenti starnuti e sfoghi di altra natura, specialmente agli occhi, si possa scambiare l’allergia per un caso di contagio del Coronavirus. Ma c’è chi ci aiuta a distinguere le due cose, proprio in base ai sintomi.

Greg Poland, direttore del Mayo Clinic’s Vaccine Research Group, ha lanciato il suo avvertimento. Direttamente durante un’intervista rilasciata per la CNN, Poland ha fatto capire che allergia e virus si esprimono in maniera simile. Anche a causa del modo in cui i due problemi fisici si verificano e hanno luogo nell’uomo. Ad esempio, uno degli aspetti per distinguere l’allergia dal virus o da qualsiasi altra sindrome influenzale, è legato al fatto che in quest’ultimo caso aumenta la temperatura corporea e può avere luogo anche la febbre.

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Gli sfoghi cutanei sono un altro segnale dell’arrivo dell’allergia – meteoweek.com

La questione con le allergie stagionali è che colpiscono il naso e gli occhi – ha dichiarato Poland a proposito della differenza tra allergia e virus – . Tendono ad essere nasali, e la maggior parte dei sintomi è localizzata nella testa, a meno che non si abbia uno sfogo cutaneo. Il coronavirus, come anche l’influenza, sono più sistemici, colpiscono tutto il corpo. Inoltre il coronavirus, proprio come l’influenza, può colpire anche le vie respiratorie“. Dunque una prima sostanziale differenza viene a galla già dai sintomi più comuni.

Poland prosegue parlando proprio di quei sintomi che consentono di avere meno paura nel caso in cui compaiano. “Probabilmente non si avrà il naso che cola, ma si potrebbe sentire la gola infiammata, tosse, febbre e respiro corto. Bisogna prestare attenzione alla temperatura, è molto improbabile che le allergie diano febbre. Di solito non causano neanche respiro corto, a meno che non si abbia una condizione preesistente come l’asma. Ecco perché bisogna fare attenzione soprattutto a vedere se i sintomi persistono, soprattutto se si è in un gruppo a rischio“.

Francesco Cammuca

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