Il cambio di rotta degli Usa dipende da uno studio allarmante, secondo il quale la stima più attendibile riguardo l’epidemia di Coronavirus sarebbe di 2,2 milioni di decessi.
La task force statunitense ha deciso di cambiare linea nelle modalità per fronteggiare la diffusione del Coronavirus e di attuare misure più radicali rispetto ai giorni scorsi.
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Il New York Times ha raccontato oggi che dietro al cambio di rotta c’è uno studio-shock da cui sono dipese anche le scelte del premier britannico Boris Johnson, rapporto che è stato condiviso una settimana fa anche con la Casa Bianca.
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Lo studio prevede che negli Stati Uniti potrebbero esserci più di 2 milioni di morti se il governo e la popolazione americana non dovessero prendere misure straordinarie e immediate per arginare il contagio.
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Neil Ferguson, professore di epidemiologia e uno degli autori principali dello studio, ha affermato che gli effetti potenziali del Coronavirus sulla salute degli americani sarebbe simile alla diffusione dell’influenza del 1918, conosciuta come “spagnola”, che all’epoca provocò tra i 500mila e i 675mila morti, e che infettò il 30% dell’intera popolazione statunitense.
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Ferguson ha, inoltre, dichiarato che l’epidemia di Coronavirus prenderà il sopravvento e sarà in grado di soverchiare “le capacita’ del sistema sanitario in qualsiasi Paese sviluppato, inclusi gli Stati Uniti” se non saranno prese il prima possibile delle misure per contrastare la diffusione del Coronavirus e tenere sotto controllo i casi di contagio.
L’eccessivo aumento di contagi ha obbligato anche il premier Johnson e la Gran Bretagna a intervenire in modo netto contro la diffusione del contagio. Il Foreign Office ha stabilito che da oggi tutti i cittadini britannici sono invitati a evitare qualsiasi viaggio all’estero.
“L’indicazione vale per 30 giorni, ma è prorogabile”, ha decretato il ministro degli Esteri del Regno Unito Dominic Raab. Tra le raccomandazioni ci sono anche il lavoro da casa pere tutti coloro che hanno la possibilità, la riduzione dei contatti sociali e la rinuncia a frequentare luoghi affollati, come pub, teatri, club e ristoranti.
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Intanto le scuole restano aperte, anche se il consigliere scientifico di Downing Street Patrick Vallance reputa che nel prossimo furuto sia necessario sospendere l’attività didattica in molte scuole del Regno.
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