Il nuovo decreto “Cura l’Italia” prevede la sospensione degli adempimenti fiscali in scadenza il 16 marzo, a causa dell’emergenza Coronavirus, ma al tempo stesso il Fisco avrà 2 anni in più per effettuare i controlli, allungando i termini per gli accertamenti fiscali.
Il nuovo decreto “Cura l’Italia”, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri e firmato dal premier Conte, prevede la sospensione dei versamenti in scadenza, a partire dal 16 marzo, ma prevede anche un successivo recupero dei termini per effettuare gli accertamenti fiscali.
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La sospensione degli adempimenti riguardanti le ritenute e i contributi previdenziali e assistenziali interesserà marzo e aprile, mentre per i versamenti dell’iva la proroga è prevista solo per il mese di marzo. Il provvedimento è a favore dei settori maggiormente colpiti dall’epidemia di Coronavirus: il settore turistico e alberghiero, la ristorazione e il settore cultura e intrattenimento senza limiti di fatturato; mentre per tutti gli altri esercizi la sospensione è prevista fino al limite di 2 milioni di euro di fatturato.
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Il decreto Cura l’Italia ha stabilito la sospensione delle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso da parte dell’Agenzia delle Entrate fino al 31 maggio. Al tempo stesso vengono sospesi anche i termini per riscuotere le cartelle esattoriali, sia per quanto riguarda le cartelle emesse che per le nuove, per gli atti esecutivi, per il saldo e lo stralcio e per la rottamazione-ter.
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La sospensione, però, verrà recuperata. Gli Uffici finanziari, infatti, potranno procedere agli accertamenti anche nel caso di prescrizione o di decadenza dell’attività di controllo oltre i termini previsti. Se, ad esempio, i termini per il controllo scadono il 31 dicembre del 2020, gli accertamenti potranno essere effettuati regolarmente fino al 31 dicembre dell’anno successivo alla fine degli eventi eccezionali che hanno portato alla sospensione.
L’amministrazione finanziaria potrà, quindi, accertare dichiarazioni e altri adempimenti contributivi per due anni in più e i poteri di rettifica e di controllo che dovrebbero scadere a fine anno potranno essere effettuati entro il 31 dicembre 2022.
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Il provvedimento non riguarda, però, solo gli adempimenti che sarebbero dovuti essere fatti in questo periodo di sospensione ma anche gli adempimenti passati e non ancora decaduti. Il Fisco potrà effettuare controlli per altri due anni anche retroattivamente, e potrà procedere anche sulle imposte dovute per il 2015 o addirittura per il 2014 nel caso fossero accertate omissioni nelle dichiarazioni.
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