Un agente è risultato positivo al Covid-19 dopo che era stato regolarmente in servizio. L’ufficializzazione del contagio risale a mercoledì 11 marzo, quando il vigile si era sentito male sul posto di lavoro dopo essere stato di pattuglia. Insorgono i sindacati.
E’ giallo a Roma per un caso di contagio da Coronavirus, sembrerebbe, tenuto nascosto dai vertici della Polizia di Roma Capitale e dalla stessa sindaca Raggi. Un intero comando della polizia municipale è nei guai per un caso accertato e tenuto segreto. Si tratta dell’XI gruppo dei vigili urbani, che ha sede in zona Corviale: un agente è risultato positivo al Covid 19. L’ufficializzazione del contagio risale a mercoledì 11 marzo, quando il vigile si era sentito male sul posto di lavoro dopo essere stato di pattuglia. Il tampone effettuato all’ospedale Spallanzani ha dato esito positivo anche se l’agente sta bene e i medici hanno quindi ritenuto non necessario il ricovero disponendo i 14 giorni di isolamento domiciliare.
«Sto bene, meglio che durante normali influenze avute in passato», ha fatto sapere l’agente ai colleghi in un messaggio audio. Il poliziotto avanza l’ipotesi che il contatto possa essere avvenuto «in via Candoni», nei pressi del campo zingari, dove la Municipale effettua servizi quotidiani. Un altro vigile che era stato a stretto contatto con il contagiato è stato posto in quarantena, e probabilmente nelle prossime ore altri resteranno a casa. nel comando di Via Poggio verde, diretto dal comandante Emanuele Moretti, che ha competenza sui quartieri Portuense, Magliana, Trullo e Marconi, i vigili sono ormai in allarme ma preferiscono non esporsi, nel timore che scattino provvedimenti disciplinari. Le recriminazioni riguardano in primo luogo il ritardo dell’amministrazione nel prendere contromisure. «Il comando nei primi tre giorni sapeva – rivela un delegato sindacale – e ha continuato a farci lavorare senza alcuna procedura di disinfezione dei locali e delle auto. L’amuchina all’ingresso, collocata dopo molte insistenze lunedì 9 marzo, già due giorni dopo era finita. Mascherine e guanti non bastano, nei giri di pattuglia con le Panda, che sono scatolette, i rischi di contagio sono altissimi».
Anche la Raggi sapeva? La tensione dei vigili capitolini è sfociata in una diffida firmata dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in data 13 marzo, indirizzata tra gli altri al comandante Antonio Di Maggio, alla sindaca Virginia Raggi, all’assessore al Personale e ai medici competenti del corpo. «Le scriventi organizzazioni sindacali diffidano tutti i dirigenti della polizia locale di Roma Capitale a comandare personale in servizio esterno senza la fornitura dei prescritti dispositivi di protezione individuale», spiega il documento. «A tal fine si richiamano le responsabilità dirigenziali e del datore di lavoro in merito alla salvaguardia della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori». Senza mascherine, guanti e auto sanificate, uno dei settori essenziali nella Capitale rischia il caos. con conseguenze inimmaginabili per tutta la popolazione.
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