Un barcone di migranti respinto e riportato in Libia: grande preoccupazione

Un battello con 49 migranti a bordo partito dalla Libia si ferma in mare aperto per un guasto al motore e viene trainato di nuovo indietro. L’OIM esprime grande preoccupazione.

Migranti in viaggio dalla Libia (Photo ANNE CHAON/AFP via Getty Images)

Migranti allo sbando

L’emergenza tra Turchia e Grecia con decine di migliaia di migranti che spingono contro il confine verso l’Europa non è l’unica anche se è quella di cui si parla di più. In Libia si continuano ad accalcare migranti alla ricerca di un passaggio verso la Sicilia.  Le partenze sono meno intense solo perché la paura del coronavirus ha limitato sia la presenza di migranti che il flusso di mezzi.

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Emergenza in mare aperto

Ieri era stata segnalata la presenza di un barcone con 49 presenze a bordo fermo per un’avaria in mare aperto. Sono partiti i soccorsi ma il battello è stato recuperato da un mezzo della nostra Guardia Costiera e riportato di nuovo in Libia registrando la reazione da parte dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni che ha espresso “forte preoccupazione per quella che appare essere una violazione del diritto marittimo internazionale e fa appello all’Unione Europea e alla comunità internazionale per un’azione immediata che eviti il ritorno di persone vulnerabili in Libia e che rispetti il principio di non respingimento”.

Di qui il richiamo dell’Oim che ricorda agli Stati che “salvare vite umane deve rimanere la priorità numero uno e che rispondere a chiamate di soccorso in mare e è una responsabilità legale e morale”.

Continua a mancare un progetto umanitario

L’organizzazione ha anche ribadito “la sua richiesta alla comunità internazionale affinché venga istituito un chiaro e rapido meccanismo di sbarco che ponga fine ai ritorni in Libia e alla detenzione di migranti vulnerabili in quel paese. Appare necessario adottare un modello di risposta alternativo che preveda per tutti gli Stati europei si prendano uguali responsabilità e si rendano disponibili a fornire un porto sicuro alle persone soccorse o intercettate in mare”.

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(Photo by David Ramos/Getty Images)

Migliaia di famiglie a rischio

Secondo i dati dell’Oim la guardia costiera avrebbe riportato oltre 2.500 persone in Libia quest’anno, e tra queste alcune fatte sbarcare a Tripoli poche ore dopo che il porto principale della città subisse pesanti bombardamenti. Solo nelle ultime 48 ore oltre 400 uomini, donne e bambini sono stati riportati a Tripoli dalla guardia costiera libica.

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