Rinviata ad oggi alle ore 10 l’ultima riunione prima dell’ufficialità. In arrivo aiuti a sanità, famiglie, imprese, lavoratori. Ma anche aiuti specifici per il turismo e spinta alla produzione italiana di mascherine. Un maxi decreto anti-coronavirus e salva economia, con interventi per oltre 20 miliardi di euro.
Tutto si può dire di questo Governo, tranne che non stia dedicando ogni sua forza contro l’emergenza coronavirus, prima, e ora per risollevare gli italiani messi invevitabilmente in ginoscchio per via delle restrizioni volute da Conte e il suo team. Le misure per rinviare le scadenze fiscali partiranno già scadenza del 16 marzo e avranno efficacia retroattiva. Interventi inderogabili, sia per le imminenti scadenze fiscali come il saldo Iva, sia per dare ristoro ai lavoratori in difficoltà.
Stop alle rate prestiti. Moratoria sui prestiti e sulle linee di credito delle pmi e micro imprese colpite dagli effetti delle misure anti-Covid-19, che facciano richiesta alla banca o altro intermediario finanziario che ha concesso il credito, con garanzia pubblica al 33%.
Sacdenze fisacli. Sospensione dei termini per gli adempimenti e di taluni versamenti previsti nel mese di marzo. Più in particolare, una bozza del dl Covid-19, prevede la sospensione dei soli adempimenti tributari, diversi dai versamenti e diversi dall’effettuazione delle ritenute alla fonte e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, per il periodo dall’8 marzo al 31 maggio.
Partite Iva. Per quanto riguarda i versamenti, la bozza di dl stabilisce delle specifiche previsioni per sostenere i titolari di partita Iva di minori dimensioni, individuati in base ai ricavi o ai compensi non superiori a 2 milioni di euro nel periodo di imposta precedente, per i quali le vigenti misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 hanno determinato maggiore incidenza sulla liquidità. Per questi soggetti, si legge nella relazione tecnica della bozza, “è consentito di non procedere ai versamenti, in scadenza nel mese di marzo, relativi alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato, relativi alle trattenute dell’addizionale regionale e comunale, relativi all’imposta sul valore aggiunto e relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, nonché ai premi per l’assicurazione obbligatoria”.
Bonus a chi lavora nonostante l’emergenza. Bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, con reddito complessivo non superiore a 40.000 euro, che, durante il periodo di emergenza sanitaria Covid 19, continuino a prestare servizio nella sede di lavoro nel mese di marzo 2020. Il premio è attribuito, in via automatica, dal datore di lavoro, che lo eroga se possibile con la retribuzione relativa al mese di aprile, e comunque entro i termini previsti per le operazioni di conguaglio.
Affitti negozi. Credito d’imposta al 60% del canone di affitto di marzo per gli esercenti di attività d’impresa di negozi e botteghe al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di contrasto al Covid-19.
Bonsu baby sitter. Viene confermato a mille euro il bonus baby sitter per i bambini inferiori a 12 anni del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio. 600 euro per le famiglie con minori di 12 anni.
Professionisti e CO.CO.CO. Indennità di 500 euro per i professionisti con partite Iva e per i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria e ai co.co.co che svolgono attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche.
Ammortizzatori. Cassa integrazione fino a nove settimane per tutte le imprese, anche per quelle con meno di 5 dipendenti. Ammortizzatori garantiti anche per i lavoratori agricoli, gli stagionali, in particolare del comparto turistico, gli autonomi e chi ha un contratto a tempo determinato.
Sospensione fino a 18 mesi del pagamento selle rate del muto sulla prima casa sia per i cassaintegrati, per le famiglie che hanno perso il lavoro a causa del coronavirus ma anche per gli autonomi o i liberi professionisti che presentano un’autocertificazione un calo del fatturato superiore al 33%. Congedo parentale straordinario, continuativo o frazionato, non superiore a 15 giorni per i genitori che dovranno astenersi dal lavoro per seguire i figli rimasti a casa a causa della chiusura delle scuola per l’emergenza coronavirus. I genitori lavoratori dipendenti del settore privato e pubblico e per i genitori lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata con figli inferiori a 12 anni potranno godere di un’indennità pari al 50% del salario o 1/365 del reddito. La medesima indennità è estesa ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed è commisurata al 50 per cento della retribuzione convenzionale giornaliera stabilita per legge. Per i genitori con figli tra i 12 e i 16 anni potranno usufruire del congedo straordinario ma senza indennità, né riconoscimento di contribuzione figurativa, e con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro. Non ci sono limiti di età per i genitori con figli disabili.
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