Sta già rientrando in Italia il comandante della Diamond Princess, Gennaro Arma, al termine del periodo di quarantena in Giappone dopo esser risultato negativo al secondo test del coronavirus.
Un Comandante vecchio stampo, verrebbe da dire ripensando ad altri casi in cui l’ultimo che dovrebbe lasciare la nave in emergenza, se ne va per primo. Gennaro Arma non ha mai perso il coraggio nè la calma e ha saputo gestire la drammatica situazione sulla Diamond Princess in modo impeccabile, tanto da avere ricevuto le lodi dal mondo intero. E oggi può finalmente riabbracciare l’Italia e la sua famiglia. “Sono molto felice di rientrare nel nostro Paese insieme agli altri ragazzi italiani del mio equipaggio e di riabbracciare finalmente la mia famiglia. Abbiamo vissuto momenti impegnativi a bordo. Abbiamo ricevuto tante dimostrazioni di supporto e affetto e ringrazio tutti per esserci stati vicini” – le parole di Arma in una dichiarazione rilasciata dalla Princess Cruise. Il comandante della Diamond sta rientrando in Italia insieme a 15 membri italiani dell’equipaggio, tutti risultati negativi al secondo test del virus, dopo aver trascorso un periodo di quarantena di due settimane a bordo della nave e altri 14 giorni al centro ospedaliero di Wako, a nord di Tokyo.
L’operato di Gennaro Arma, originario del comune di Sant’Agnello, sulla costiera sorrentina, è stato lodato dai 3.700 passeggeri della Diamond e dalla stampa internazionale, che gli hanno riconosciuto anche il supporto morale e organizzativo offerto lungo il periodo di emergenza sanitaria a bordo della nave ormeggiata nella baia di Yokohama. “So che la situazione che ci attende nel nostro Paese non è facile in questo momento – ha commentato ancora il comandante – e anche io ovviamente al mio rientro starò a casa. Non è semplice per nessuno, ma sono convinto che tutti insieme ce la faremo e che andrà tutto bene. Noi italiani siamo un popolo incredibile, nell’emergenza tiriamo fuori il meglio”. Prima della sua partenza, all’aeroporto di Narita era presente anche l’Ambasciatore d’Italia a Tokyo, Giorgio Starace: “Oggi, con la partenza per l’Italia del Comandante Gennaro Arma e degli ultimi membri dell’equipaggio, si conclude la vicenda della nave Diamond Princess. Tutti i nostri connazionali tornano sani e salvi a casa – ha detto l’ambasciatore – Sono molto grato al team dei funzionari dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo, dell’Unita di Crisi della Farnesina e della Protezione Civile che hanno contribuito con alta professionalità e grande umanità al successo dell’operazione. Ho ricevuto gli apprezzamenti dei colleghi giapponesi e degli Ambasciatori dei Paesi dell’Ue – continua Starace – tutti ammirati per quello che è stata capace di fare l’Italia, inviando a bordo della nave un team medico guidato magistralmente dal Colonnello Lista. Al Comandante Arma va tutta la mia ammirazione per come ha saputo gestire una situazione così difficile. Un bel giorno per l’Italia in Giappone, un incoraggiamento per l’Italia in questa difficile prova. Uniti si vince!”.
Il volo dal Giappone è partito alle 14 ora locale (le 6 in Italia) dall’aeroporto Narita di Tokyo. Il comandante ha confermato l’esito negativo dei controlli e il grande desiderio di tornare a casa: “Questo era il secondo test che ho fatto ed ero fiducioso in entrambi i casi”. Alla domanda sui prossimi spostamenti all’arrivo in Italia il comandante è stato diretto: “Rientrerò subito a casa”. Rispondendo ad una domanda sul suo operato a bordo della nave da crociera – rimasta per settimane ormeggiata nella baia di Yokohama con 3.700 passeggeri – Arma ha preferito evitare ulteriori celebrazioni: “Ho semplicemente fatto il mio lavoro, quello che qualunque altro comandante nella mia posizione avrebbe fatto”. Molte le difficoltà che ha dovuto affrontare: “Sono state difficoltà diverse. Durante l’intero periodo abbiamo vissuto momenti impegnativi direi, chiaramente diversi da quello che poteva essere il periodo vissuto nella facility di Wako (a nord di Tokyo) durante la quarantena, dove si trattava semplicemente di essere pazienti, far passare il tempo. E chiaramente quella attesa non ha fatto altro che far aumentare il desiderio e la voglia di ritornare in Italia e di riabbracciare la mia famiglia”. “Vorrei ringraziare tutti per il supporto, l’affetto e la fiducia ricevuta a 360 gradi, durante il momento di emergenza a bordo e anche il periodo di quarantena in Giappone. E chiaramente l’Ambasciata d’Italia ha giocato un ruolo fondamentale in tutto questo e ci è stata molto vicino durante il periodo delle sei settimane, e ne siamo molto grati”.
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