(Foto di Martin Bureau, da Getty Images)
Arrivano gli studi di Cnr-Irib sulla salute dei cuochi: 60 ore di lavoro sono troppe e portano a problemi di salute, fisici e psicologici.
L’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irib) di Cosenza presenta i primi risultati sulla salute dei cuochi, uno studio promosso dalla Federazione italiana cuochi. Lo studio coinvolge anche l’Università Magna Graecia di Catanzaro, ed è stato pubblicato sulla rivista Frontiers Public Health. Insomma, i risultati ottenuti iniziano ad avere una certa valenza scientifica difficile da contestare e si iscrivono all’interno di un lungo percorso di ricerca. Già 3 anni fa The Guardian pubblicò un articolo di inchiesta su questo argomento. Aveva citato un’indagine qualitativa promossa dal sindacato dei cuochi britannici e irlandesi: per la prima volta venivano messi in luce gli effetti negativi dello stress sulla salute degli chef.
Ora arrivano i dati del Cnr-Irib a completare il quadro. Secondo i risultati il 47% degli chef sembra affetto da almeno due o più problemi di salute. Ma le variabili lavorative e lo stato di salute degli chef sono mediati da alti livelli di stress professionale. Lo stess professionale toccherebbe, infatti, una percentuale molto alta di cuochi, tra il 13.8% e il 24.9%. Lo studio è stato condotto su un campione di 710 cuochi italiani, capace di rappresentare le seguenti caratteristiche medie: 88% maschi, età 44.4 anni, body-mass-index 28.5, anni di lavoro 24.9, ore di lavoro settimanale 66.4.
Dopo una prima fase di validazione del test, le prime ipotesi sono diventate sempre più solide. Il modello ha dimostrato la presenza di soli due fattori da associare significativamente agli altri livelli di stress e malattie organiche: gli anni di servizio e l’elevato numero di ore di lavoro settimanali. Questi dati sono “rilevanti perché gli effetti negativi delle eccessive ore di lavoro sulla salute sono già state riportate in altre categorie lavorative come chirurghi, personale d’ambulanza, colletti bianchi, poliziotti, militari. Grazie a questa ricerca si conferma quindi che anche nella categoria degli chef superare le 60 ore di lavoro a settimana è un forte fattore predittivo di malattie organiche”, afferma Antonio Cerasa, ricercatore presso Cnr-Irib e coordinatore della ricerca.
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