Coronavirus, la proposta di Bruxelles: “Stop ai viaggi verso Ue”

Coronavirus, la proposta da Bruxelles. Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Ho informato i leader del G7: ho proposto di introdurre una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l’Unione europea” 

Il presidente della commissione europea Ursula von der Leyen (Photo by JOHN THYS/AFP via Getty Images)

Nuova proposta di Bruxelles sull’emergenza Coronavirus. Arriva direttamente dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Ho informato i leader del G7: ho proposto di introdurre una restrizione temporanea per tutti i viaggi non essenziali verso l’Unione europea. La restrizione – aggiunge – è prevista per trenta giorni, da prolungare se necessario”.

L’Europa, dunque, si blinda. Sarà una Europa chiusa al mondo e pronta a sbarrare i suoi confini esterni: per trenta giorni nessuno potrà più entrare nel nostro continente dai paesi extra-Schengen. “Con i governi europei – spiega ancora la presidente della Commissione europea – abbiamo deciso una restrizione temporanea dei viaggi non essenziali nell’Unione. Lo facciamo per non far ulteriormente diffondere il virus dentro e fuori il continente e per non avere potenziali ulteriori pazienti che pesano sul sistema sanitario Ue. Eccezioni per gli europei che rientrano nella Ue e per medici e scienziati che portano avanti la ricerca contro il Covid-19″.

Con la chiusura dei confini esterni si cerca anche di salvare Schengen, ovvero di evitare che i singoli governi continuino a chiudere le frontiere interne all’Unione. Un provvedimento parso necessario.  “Il coronavirus è diffuso già in tutti i paesi quindi la chiusura dei confini tra i nostri paesi non è il modo migliore per bloccarlo”, si ripete dal G7.

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Sette paesi hanno notificato misure sulle frontiere

La chiusura dei confini interni intreccia le due grandi emergenze del momento, quella sanitaria e quella economica. Come traspare dalle parole dei responsabili di Bruxelles, le misure stringenti andranno nella direzione di tutelare Schengen. “La libera circolazione delle merci è cruciale per le forniture alimentari, di medicinali e di protezioni. Inoltre evita gravi interruzioni delle catene di approvvigionamento”, il cui stop danneggerebbe ulteriormente l’economia. Al momento sono 7 i paesi che hanno notificato alla Ue misure sulle frontiere: Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania e Germania. Si attende una comunicazione anche da parte della Spagna, che ha visto un’impennata nei contagi. Proprio la decisione di Berlino di chiudere la maggior parte delle frontiere, tuttavia, ha dato un’accelerazione al processo decisionale Ue.

Si combina quindi la decisione estrema di blindare i confini esterni dagli arrivi extra-Schengen e intanto di salvare quelli interni. Per farlo Bruxelles ha presentato ai governi delle linee guida sperando così di armonizzare le varie decisioni nazionali. Misure collegiali erano state richieste a gran voce nei giorni scorsi. La Commissione non esclude verifiche sullo stato di salute ai confini tra soci dell’Unione, ma ricorda che non possono essere discriminati i cittadini in base alla nazionalità.

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