Provvedimenti senza precedenti da parte delle amministrazioni civiche e degli Stati dell’unione per affrontare un’epidemia che dilag.
Bilancio in crescita
I dati diffusi in tarda serata dall’amministrazione sanitaria federale parlano di oltre 3400 casi di coronavirus accertati e di non meno di 65 vittime. Ma i dati non sono ancora certi: molti coroner parlano di numerosi decessi ancora da accertare con un tampone post-mortem perché i sintomi sono riconducibili al virus e vanno chiariti. Il che significa altre emergenze, altri isolamenti e altra paura. Le città si difendono come possono. Da Seattle, che è stata la prima a dovere affrontare l’emergenza del contagio l’emergenza si sposta a New York, Los Angeles e Las Vegas che decidono di chiudere tutto.
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Luci spente a New York
A New York l’amministrazione del sindaco Bill De Blasio ha optato per le misure forti: chiusi i cinema e i teatri, sospesa la programmazione di Broadway e Off Broadway, chiusi i numerosissimi locali di jazz, rock e musica dal vivo in tutta la città. I ristoranti e i bar non potranno più servire né al bancone né al tavolo: chi vorrà tenere aperta la cucina lo farà solo per il servizio take away che dovrà essere effettuata con nuove rigidissime disposizioni.
De Blasio: “Siamo in guerra”
“Dobbiamo accettare che le nostre vite dovranno cambiare per un periodo che speriamo possa essere limitato ma che dovrà essere ragionevole e adeguato alle necessità – dice il sindaco di New York De Blasio –
stiamo prendendo tutte le iniziative necessarie nell’unico intendimento di salvare delle vite umane. Dobbiamo assumere decisioni drastiche. New York chiude, chiedo ai cittadini di accettare e di condividere questa decisione con il giusto senso di responsabilità”.
Las Vegas, casino chiusi
I leggendari bar dello strip di Las Vegas chiuderanno da domani sera fino a data da destinarsi. Il provvedimento, firmato con urgenza dal mayor di Las Vegas, Caroline Goodman, prevede la chiusura di tutti i casinò della città del gioco più famosa del mondo. Chiudono i resort – alberghi, teatri e sale da gioco – di Wynn ed Mgm. Locali storici come Bellagio, Mandalay Bay e Mirage. Non ci saranno deroghe. “Quello che ci aspettiamo è che i turisti qui non vengano per un bel po’, fino a quando la situazione non si sarà normalizzata” dice la Goodman.
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Los Angeles e Washington
Provvedimenti analoghi anche per lo stato di Washington. Il governatore Jay Inslee ha firmato per chiudere qualsiasi attività commerciale non funzionale alla necessità: resteranno aperti solo alimentari e le farmacie. Anche a Los Angeles sono stati sospesi tutti gli eventi pubblici: chiusi i locali dell’Hollywood Boulevard (si parla di oltre un migliaio di club e live pub). Per la prima volta nella storia chiusi anche i leggendari studios di Hollywood che erano rimasti in attività per lo meno parziale anche durante la seconda guerra mondiale. Chiusi tutti i parchi di divertimento.