Torna a parlare dell’emergenza coronavirus Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità (Iss), che si esprime sia sulla decrescita dei casi di contagio, sia del perché questi avvengano molto meno tra i membri più piccoli della popolazione.
Durante la solita conferenza stampa delle ore 18:00 con la Protezione Civile, che propone tutti gli aggiornamenti sui casi e sui numeri relativi al contagio da coronavirus nel nostro Paese, ha proferito parola anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ovvero Franco Locatelli.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, Fontana: “La priorità della Lombardia è l’ospedale della Fiera”
LEGGI ANCHE: Garattini: “picco coronavirus fra una settimana, tra i 30 e i 40 mila casi”
Rispondendo dunque a una serie di domande postegli dai giornalisti presenti in sala, Locatelli ha parlato della decrescita dei casi da infezione che si sta verificando in queste ultime ore. “Una decrescita degli aumenti… Questo è un bell’ossimoro, e un dato che guardiamo con fiduciosa attenzione. Un segnale di quanto potrebbero darci tutte le misure che abbiamo ricordato. Va consolidato nel giro dei prossimi 1-2 giorni. L’auspicio è continuare a vedere un decremento dell’incremento e allora saremmo anche più confidenti di aver raggiunto un risultato importante per il Paese”.
Coronavirus, Locatelli: “Bambini gestiscono meglio l’infezione”
Sempre facendo riferimento a quanto domandatogli da un giornalista, Locatelli ha poi sottolineato il fatto che il Covid-19 trova nelle persone più giovani, dei pazienti maggiormente asintomatici e meno a rischio di complicanze più gravi. Per tale ragione la percentuale dei contagiati al di sotto dei 30 anni è al momento bassissima.
“Al di sotto dei 30 anni di età ad oggi non risultano in Italia soggetti che abbiano avuto un decorso fatale dell’infezione da coronavirus”, ha spiegato infatti il direttore dell’Iss. Che ha poi proseguito: “Questa è una gran bella notizia che però sottolinea ancora di più che i soggetti fragili e a rischio sono le persone anziane, dato che i bambini possono infettarsi diventando paucisintomatici (con un banale raffreddore o una lieve congiuntivite) ma di converso possono trasmettere l’infezioni e causare problemi a soggetti anziani. Questa è stata la logica che ha condotto alla decisione, che altri Paesi adesso stanno adottando, di chiudere le scuole”.
LEGGI ALTRE NOTIZIE DI CRONACA: CLICCA QUI
Inoltre, sulla spiegazione che chiarirebbe come i bambini abbiano una migliore capacità di gestire l’infezione da Covid-19, Locatelli ha così precisato: “forse perché il loro sistema immunitario per definizione incontra qualsiasi patogeno come nuovo, evidentemente dopo 9 mesi trascorsi in un ambiente protetto come l’utero materno, devono imparare anche a difendersi e quindi è una loro caratteristica intrinseca“.