Incisive le parole pronunciate da Guido Bertolaso, che al momento è impegnato nella realizzazione dell’ospedale d’emergenza in Lombardia – struttura pronta ad accogliere ben 500 posti letto per terapia intensiva da coronavirus.
In occasione dell’ultimo sopralluogo dei padiglioni della Fiera di Milano, che sarà presto la sede del nuovo ospedale d’emergenza fortemente voluto dal presidente Fontana e supportato dall’aiuto economico di diversi privati, si è espresso Guido Bertolaso.
Bertolaso, che è ex capo della Protezione Civile ed attuale Consulente lombardo per arginare l’epidemia di Covid-19 eletto direttamente dal governatore, ha quindi sottolineato la difficoltà del momento, data soprattutto la natura del nemico che ci ritroviamo a dover combattere.
“Stiamo cercando di combattere una guerra contro un nemico invisibile, terribile, molto più pericoloso di tanti eserciti che nei decenni e nei secoli passati abbiamo combattuto per la libertà di questa nazione. Sono italiano, sono orgoglioso di essere italiano, ho lavorato tutta la mia vita per il mio Paese, ho combattuto all’estero quando sentivo qualcuno che criticava l’Italia e ho fatto di tutto per rendere la migliore immagine del mio paese. Credo che sia mio dovere come cittadino italiano contribuire a risolvere questa drammatica situazione“. Queste le parole di Guido Bertolaso, Consulente lombardo per il contenimento dell’epidemia di Covid-19.
Lo stesso che, riferendosi al supporto che sta ricevendo il progetto di Attilio Fonatana, in merito all’ospedale di fortuna e di emergenza da allestire proprio nella Fiera di Milano, ha poi aggiunto: “È bene che tutti diano un contributo senza se e senza ma, guardando solo all’interesse comune”.
Del resto (e purtroppo), l’attuale e gravosa epidemia da coronavirus è “un’emergenza epocale che riguarda la Lombardia e il nostro Paese e che riguarderà, piaccia o non piaccia, tutto il mondo, come vediamo dalle statistiche che stanno emergendo”. Un’emergenza che sta mettendo a dura prova il nostro sistema sanitario, il nostro stesso concetto di vita quotidiana, e che sta facendo trascorrere le giornate di molti italiani tra ansia e paranoia.
Ma è una sfida, una guerra che si può e si deve combattere. Come ha infatti già sottolineato il governatore lombardo Fontana, “se riusciremo a mantenere rigorosamente l’impegno, l’emergenza si risolverà e i numeri potranno iniziare a darci ragione. Abbiamo ancora 4 o 5 giorni di tempo, insistiamo perché è l’unica strada per arrivare ad una soluzione e per evitare che il virus continui a circolare”. E una volta che il virus avrà smesso di circolare, la guerra sarà finita. E avremo vinto.
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