Secondo quanto stabilito dal Capo DAP: la Polizia Penitenziaria deve rimanere in servizio anche se è stata a contatto con persone contagiate.
Il capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Francesco Basentini ha dettato le norme per il contrasto della diffusione del coronavirus nelle carceri. Secondo quanto stabilito la polizia penitenziaria dovrà continuare a lavorare al fine di “garantire nell’ambito del contesto emergenziale, l’operatività delle attività degli istituti penitenziari” e quindi di “salvaguardare l’ordine e la sicurezza pubblica collettiva“.
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Chi ha avuto contatti con contagiati o sospetti va però esonerato dai servizi operativi in sezione a contatto con la popolazione detenuta e dai servizi di traduzione. E, se presenta sintomi simili all’influenza o febbre, deve astenersi dall’ingresso in carcere.
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Ai direttori è stato chiesto di “favorire in ogni modo” l’utilizzo di mascherine e guanti, assicurando che l’Amministrazione “sta impiegando ogni sforzo possibile per riuscire ad ottenere, soprattutto attraverso la collaborazione della Protezione Civile, la disponibilità dei Dispositivi di protezione individuale, allo scopo di tutelare l’incolumità del personale nell’espletamento delle attività e dei servizi“.