Il coronavirus fa saltare anche il processo nei confronti del premier israeliano Netanyahu. La prima udienza era prevista per il 17 marzo, martedì prossimo, ma è stata rinviata al 24 maggio. E’ accusato di corruzione, frode e abuso di potere.
L’emergenza coronavirus spaventa anche Israele che, tra gli altri provvedimenti, stabilisce che tutti i tribunali riducano al minimo le attività, per evitare il rischio d contagio. E per questo motivo salta anche il processo al premier. La prima udienza contro Benyamin Netanyahu era prevista per il 17 marzo, martedì prossimo, ma è stata rinviata al 24 maggio. E’ accusato di corruzione, frode e abuso di potere. Lo ha annunciato questa mattina il ministro della Giustizia Amir Ohana. Il Covid-19 ha cambiato anche i piani politici. Netanyahu sembrava ormai sconfitto con il rivale Benny Gantz che si era messo d’accordo con il leader della destra laica Avigdor Lieberman per impedire il reincarico al premier dopo il voto del 2 marzo. E invece, di fronte all’emergenza sanitaria, ieri sera Gantz si è detto per la prima volta disponibile a entrare in un governo di unità nazionale guidato dalo stesso Netanyahu.
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La situazione in Israele è seria, la curva di aumento dei casi, questa mattina saliti a 200, fa intuire uno scenario simile a quello nei principali Paesi europei. Ieri sera Netanyahu ha varato un piano aggressivo per contenere i contagi, anche con l’uso di un software sviluppato dai militari per prevenire gli attacchi terroristici. Il premier ha promesso, in un discorso alla nazione in tv, che “non solo supereremo questa crisi, sconfiggeremo il virus”. Soprattutto con l’uso di “una tecnologia invasiva”. Il governo ha annunciato nuove misure. Scuole e università rimarranno chiuse fino a dopo il Passover, tutte le attività ricreative sono sospese, chiusi bar e ristoranti, gli assembramenti oltre le 10 persone sono tassativamente proibiti. Ci saranno anche controlli della temperatura nei supermercati.