Nonostante le restrizioni e le prescrizioni emanate dal decreto atto a contrastare il coronavirus, un uomo continuava la sua vita normale passeggiando per la città di Napoli: fino a quando non ha incontrato i Carabinieri per strada, e ha “dovuto” fingere un malore.
Sembra che a nulla servano i discorsi delle autorità, i continui messaggi di raccomandazione che vengono generosamente elargiti sui social e sui media nazionali. Così come sembra che le forti, anzi durissime, parole del governatore della Campania Vincenzo De Luca, abbiano sortito alcun tipo di effetto alle “orecchie” e al “cervello” di alcuni irresponsabili italiani.
Irresponsabile e incosciente, del resto, è proprio il ragazzo che nella giornata di oggi è stato pizzicato dai Carabinieri in giro per la città di Napoli mentre passeggiava beatamente per strada – senza alcun motivo valido. Che fare a quel punto? Beh, fingere un malore è sembrato al 25enne la soluzione migliore per potersela scampare.
Come riportano le fonti locali, un ragazzo di 25 anni è stato pizzicato mentre passeggiava sul lungomare Caracciolo di Napoli senza alcun motivo valido o alcun tipo di giustificazione permessa in questo momento di reale difficoltà.
Il ragazzo, però, non si aspettava forse di imbattersi in una pattuglia di Carabinieri ancorata proprio in quella zona, intenta infatti ad ottemperare i normali e continuativi servizi di controllo nel rispetto delle norme anti contagio.
Dato il bagaglio di prescrizioni che tutti ci portiamo dietro, e sapendo dunque di essere in torto (oltre che di finire nei guai, soprattutto dopo l’ultima disposizione imposta dal presidente De Luca), il giovane originario quel quartiere di Montecalvario ha pensato di scampare alla segnalazione dei militari fingendo un malore.
Così ha dunque messo in scena la sua pantomima: nel mentre che veniva approcciato dai Carabinieri, il giovane si è accasciato al suolo, fingendo forse una sorta di svenimento. Partite allora e immediatamente le segnalazioni ai soccorsi, che non hanno in effetti tardato ad arrivare sul luogo del mancamento. Eppure, poco prima che potessero raggiungere il ragazzo in difficoltà, lo stesso colpevole si è rialzato, e colpito dal senso di colpa ha poi ammesso tutta la verità.
Morale della favola, si è trattato di uno sforzo inutile, il suo: perché alla fine dei conti la denuncia per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità è arrivata lo stesso.
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