Gli ultimi dati in Italia: 21.157 positività contro le 17.660 di venerdì e 175 nuove vittime. E il trend potrebbe peggiorare coinvolgendo altre regioni finora in apparente controllo.
Il numero dei contagi diramato dalla Protezione Civile aumenta e, se possibile, peggiora. Ma la situazione potrebbe ulteriormente aggravarsi, coinvolgendo regioni finora solo minimamente toccate dal coronavirus. L’epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità Paolo D’Ancona, confessa al Corriere le sue paure. “Le oscillazioni quotidiane non sono significative. I numeri non possono dare risposte da un giorno all’altro. Un calo o un aumento nelle zone più colpite del Nord potrebbero essere temporanei. Diremo di più solo la prossima settimana” – le sue prime parole. D’Ancona è uno dei tecnici che raccolgono ed approfondiscono le informazioni comunicate dalle regioni e rese note dalla Protezione Civile. L’ultimo bollettino mostra ancora un aumento generale: 21.157 positività contro le 17.660 di venerdì e 175 nuove vittime.
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La situazione regione per regione
“Troppo presto parlare di una inversione di tendenza in Lombardia – afferma l’epidemiologo – C’è invece un discreto aumento in Toscana, Piemonte e Lazio. In quest’ultima regione sono stati confermati 320 casi, significa che il virus circola. Considerazioni più accurate sulla situazione nel centro-sud le potremo disegnare solo la prossima settimana in base al monitoraggio dei malati gravi ricoverati in terapia intensiva. Questi pazienti – continua D’Ancona – sono l’indicatore di quanto la pandemia si sta diffondendo. In pochi giorni potrebbe cambiare tutto, però non ci aspettiamo l’incremento rapido avvenuto in Lombardia e Veneto. Nel frattempo sono state introdotte misure rigorose e contiamo sui comportamenti individuali che possono incidere in modo importante sul quadro complessivo”. Al Centro Sud, secondo più di un esperto, cresceranno in modo ‘catastrofico’ i contagi. “È facile costruire scenari catastrofici molto più che smontarli. Attualmente non ci sono elementi per fare previsioni certe attraverso modelli predittivi attendibili. Noi speriamo di poter contenere la circolazione del virus”.
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Cosa raccomandare agli italiani
“Il distanziamento sociale è il principio da tenere sempre a mente, in ogni circostanza, anche a casa nei limiti del possibile. L’obiettivo è quello di non lasciare spazio al virus, di sbarrargli la strada ed impedirgli di trasmettersi”. D’Ancona chiude con un invito-monito. “In presenza di sintomi anche di lieve entità come può essere una congiuntivite o un banale raffreddore accompagnati da febbre, che è il primo indicatore della Covid-19, restate a casa, non uscite. Pensate che possa essere colpa del coronavirus e adoperate il massimo delle precauzioni pur non avendone conferma”.