Non viaggiare, soprattutto con i mezzi pubblici, per tornare in famiglia. È la richiesta di Palazzo Chigi dopo gli esodi degli ultimi due week end.
Le immagini della Stazione Centrale di Milano e di Porta Garibaldi prese d’assalto da centinaia di persone che volevano solo tornare a casa, al sud, sono di una settimana fa e hanno fatto il giro del mondo. Sono le stesse immagini che hanno preoccupato molto i virologi italiani e che ieri hanno suscitato la reazione da parte del governatore della Puglia Emiliano: “Siamo molto preoccupati perché si tratta un gesto di grande irresponsabilità nei confronti anche della propria stessa famiglia, chiediamo alla gente di stare dove si trova, di non muoversi, di non rientrare in famiglia nemmeno se prevede di fermarsi per un periodo lungo”.
La Puglia ha deciso per la quarantena per chi arriva al sud anche chi rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia. Chi rientra dovrà avvisare l’Asl, segnalarsi, restare in quarantena volontaria nella propria abitazione per almeno 14 giorni. Inoltre, dovrà rimanere raggiungibile per attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, dovrà avvertire il medico.
Da venerdì ci sono state molte partenze sia da Milano che da Torino. Non una fuga isterica di massa come quella della settimana scorsa ma una partenza significativa. Il ministro Paola De Micheli ha deciso di bloccare tutti i treni notturni diretti al sud. Quarantena definita in particolare per tutta la Sardegna che la settimana scorsa ha accolto non meno di ventimila persone, tutte con una seconda residenza nell’isola, che hanno deciso di aspettare il coronavirus al mare. Sospesi tutti i voli. L’unica tratta attiva è quella tra Fiumicino e Cagliari Elmas che è sottoposta a un ferreo controllo. Sui traghetti possono viaggiare solo mezzi pesanti e merci.
Tutti i passeggeri partiti in treno da Milano e diretti verso le regioni del sud – 438 persone in tutto – sono stati controllati dalla Polizia Ferroviaria sia alla partenza sia una volta a destinazione.
I poliziotti hanno verificato in partenza l’identità e le motivazioni del viaggio e tutti, dice la Polfer, “hanno dimostrato di avere una giusta motivazione”. A destinazione i viaggiatori sono stati nuovamente controllati ed è stata anche rilevata loro la temperatura. Per i treni diretti in Sicilia, le verifiche sono scattate più volte nel corso del tragitto.
La stragrande maggioranza delle persone in viaggio erano lavoratori fuori sede o studenti impegnati nelle università del nord o di rientro in Italia dopo l’Erasmus. Molto affollati anche i treni per Lecce e Palermo, partiti da Milano. Nella stazione di Villa San Giovanni, in Calabria, i viaggiatori sul treno diretto a Palermo hanno consegnato le autocertificazioni alla Polfer, poi sono stati sottoposti ai controlli con il termoscanner agli imbarcaderi di Messina, con obbligo di isolamento per eventuali casi sospetti.
“Come abbiamo già avuto modo di dire è necessario uno sforzo in più da parte di tutti. Anche da parte di chi lavora o studia in un’altra regione diversa dal luogo dove ha la propria famiglia o la residenza: non si sposti. Se si vuole davvero bene ai propri cari, e per il bene di tutti, vanno evitati questi viaggi”.
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