. Si moltiplicano le operazioni di Guardia di Finanza e Carabinieri per prevenire il traffico illecito di guanti e mascherine prodotte in Italia e destinate al mercato estero da chi vuole guadagnarci.
Imprenditori senza scrupoli
Insieme alla splendida corsa di imprenditori grandi e piccoli ma anche di gente della strada che fa la coda per donare il sangue e raccoglie i resti per donarli agli ospedali, c’è da registrare la vergognosa corsa al business di chi non si fa scrupoli per vendere on line presidi medici e sanitari che – purtroppo – vanno a ruba.
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Numerose operazioni
Le indagini della Guardia di Finanza e dei NAS dei Carabinieri in questi ultimi giorni sono aumentate notevolmente. Si sono conluce in modo altrettanto rapido proprio per dare un segnale forte della presenza della pubblica sicurezza su queste operazioni di sciacallaggio. Anche perché molti di questi presidi, si parla di guanti e mascherine, ma anche di spray antibatterici e di gel igienizzanti, sono spesso di provenienza e di qualità tutta da dimostrare.
Due operazioni al confine svizzero
La Guardia di Finanza ha sequestrato, al posto di confine con la Svizzera a Ponte Chiasso in provincia di Como circa 840 mila guanti monouso di cui 800 mila in vinile e 40 mila in lattice e 120 mascherine con valvola di classe FFP 2. Tutto era diretti in territorio elvetico contro le recenti norme che ne vietano l’esportazione, senza autorizzazione, a causa dell’emergenza coronavirus.
Il sequestro è stato eseguito in due operazioni, il 5 e il 10 marzo e la notizia è stata diffusa solo al termine di tutta la parte investigativa. Inevitabili ora le conseguenze di carattere penale nei confronti di chi ha messo in vendita al miglior offerente questi presidi assolutamente necessarie nel nostro paese.
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Andrà tutto a chi ne ha bisogno
La merce, prelevata dai depositi doganali, verrà consegnata dalla Protezione Civile alle strutture sanitarie della Lombardia che provvederanno a redistribuirla tra gli ospedali del territorio.