Il primo Ministro Shinzo Abe ha dichiarato che il livello di diffusione del Coronavirus è sotto controllo e che il Giappone, per adesso, dice no allo stato d’emergenza.
Il Giappone non proclama lo stato d’emergenza nonostante nel Paese siano presenti 720 casi di persone risultate positive al Coronavirus, escludendo i circa 700 casi di contagio riscontrati sulla nave da crociera Diamond Princess.
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Il primo Ministro Shinzo Abe non ritiene opportuno, per adesso, invocare lo stato d’emergenza e afferma in conferenza stampa che “attualmente, il numero di infezioni è ancora in aumento. Tuttavia, l’incremento è più lento rispetto ad altri paesi in cui la diffusione del contagio sta accelerando. Data la situazione, non è necessario dichiarare uno stato di emergenza adesso”. Ecco cosa riferisce “Nhk”, l’emittente del servizio pubblico radiotelevisivo giapponese.
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Di certo la vigilanza rimarrà alta e il monitoraggio della situazione sarà costante, ma il Ministro Abe ha anche fatto appello al buonsenso del suo popolo invitando i cittadini giapponesi a evitare assembramenti e zone affollate per tentare di arginare la diffusione del contagio da Coronavirus.
Al momento in Giappone sono 1.423 i casi accertati di contagio, di cui 697 sono ospiti della nave da crociera Diamond Princess. Il numero delle vittime si è bloccato a 28, di cui 7 a bordo della nave. Il premier Abe ha anche dichiarato che lo stato di quarantena sulla Diamond Princess finirà domani e che i passeggeri potranno lasciare il porto di Yokohama.
La reticenza a dichiarare lo stato d’emergenza potrebbe dipendere anche dalla conseguente impossibilità da parte del Giappone di ospitare le Olimpiadi nella prossima estate. Anche l’agenzia di stampa Kyodo ha dichiarato che, dalle informazioni ricevute da diverse fonti governative, lo stato d’emergenza non sarà proclamato a breve.
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Secondo la filosofia del governo giapponese, l’emergenza è definita come una situazione in cui “la capacità di fornire cure mediche raggiunge il suo limite e le vite delle persone sono messe a rischio a meno che non vengano prese misure”. Per ora il sistema sanitario giapponese sembra in grado di sostenere gli effetti dell’epidemia e i numeri dei contagiati.
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Secondo il Ministro Abe non sussistono ancora le condizioni necessarie per invocare lo stato d’emergenza, visto che il Coronavirus è stato rilevato solo in 35 prefetture su 47 e che i focolai più gravi riguardano solo la regione di Hokkaido e la prefettura di Aichi, dove i positivi sono più di 100.
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