Coronavirus. Quasi 130 mila contagiati nel mondo: solo la Cina non peggiora

Il Covid-19 ha ucciso 4.720 persone da quando è stato individuato lo scorso dicembre in Cina. Continua il bollettino dei contagiati. Tantissimi i pazienti guariti, ma l’epidemia non si ferma.

Dopo averla devastata, il coronavirus lascia lentamente la Cina e si sposta nel resto del mondo. Sono 128.343 i casi di coronavirus nel pianeta, secondo la Johns Hopkins University. Il Covid-19 ha ucciso 4.720 persone da quando è stato individuato lo scorso dicembre. La Cina ha annunciato un bollettino relativo alla giornata di ieri con nuovi minimi assoluti: solo 8 nuovi casi registrati e 7 decessi, che portano il totale a 3.176. La Commissione sanitaria nazionale (Nhc) ha riferito anche che 6 morti fanno capo alla provincia dell’Hubei, l’epicentro dell’epidemia, e uno a quella dello Shandong. Sono 1.318 i pazienti dimessi dagli ospedali che portano le guarigioni complessive a 64.111, pari a quasi l’80% (79,33%) degli 80.813 contagi finora accertati.

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Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia di coronavirus nella Corea del Sud ci sono state più guarigioni che contagi. Lo hanno reso noto le autorirà di Seul segnalando solo 110 nuovi casi che confermano il ribasso. Sale invece a 41 il numero dei decessi negli Stati Uniti. L’ultima vittima in Kansas: un uomo di 70 anni deceduto in ospedale. I contagiati negli Stati Uniti sono oltre 1.600. Ed è risultato positivo al coronavirus un pilota di American Airlines. Lo ha confermato la compagnia aerea in una nota. Secondo indiscrezioni di stampa, il pilota contagiato era di base in Texas, a Dallas. restiamo negli Usa: la National Rifle Association, lobby delle armi americana è costretta a cancellare la sua assemblea annuale, che era prevista in aprile a Nashville, in Tennessee. Insieme all’assemblea annuale sono cancellate anche gli appuntamenti collaterali, come il consueto forum politico al quale negli ultimi anni ha partecipato Donald Trump.

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Coronavirus nel mondo

Il presidente argentino Alberto Fernandez ha annunciato di aver firmato un decreto in base al quale si dispone la sospensione per 30 giorni dei voli verso l’Argentina da Paesi a rischio coronavirus, fra cui Usa, Europa, Cina, Iran, Giappone e Corea del Sud. In un messaggio a reti unificate, il capo dello Stato ha precisato che la misura entrerà in vigore martedì prossimo e che, fino ad allora, le compagnie aeree potranno operare solo per permettere il ritorno dei cittadini nei loro Paesi di residenza.

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La presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Anez, ha invece annunciato una serie di misure a contrasto del possibile espandersi del coronavirus sul proprio territorio: la sospensione a partire da sabato dei voli da e per l’Europa. Fra le altre misure adottate dal governo, riferisce l’agenzia di stampa statale Abi, vi sono anche il minuzioso controllo sanitario sulla base dei criteri dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) di tutte le persone che entrino in Bolivia attraverso i posti di confine o gli aeroporti, ed anche la chiusura da oggi delle scuole di ogni ordine e grado, fino al 31 marzo. Inoltre “è proibita la realizzazione di eventi pubblici di massa con la partecipazione di più di 1.000 persone, quali concerti di musica, eventi culturali e altri simili”. Ad oggi  esistono in Bolivia solo tre casi di contagio da Covid-19, due dei quali sono a Santa Cruz ed il terzo ad Oruro.

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