Anche Kate Beckinsale, insieme a tantissime attrici e donne del mondo del cinema hollywoodiano, ha espresso la propria soddisfazione dopo la notizia dell’arresto di Harvey Weinstein. Nel farlo, l’attrice ha anche svelato uno spiacevole retroscena che vede coinvolto l’ex produttore cinematografico, ora agli arresti per stupro e violenza sessuale.
Kate Beckinsale rivela pubblicamente su Instagram di essere stata aggredita verbalmente nel 2001 da Harvey Weinstein dopo la première del film Serendipity a causa del suo look, considerato troppo poco sexy dall’ex produttore recentemente arrestato.
La rivelazione di Kate Beckinsale
Il film che la vedeva protagonista accanto a John Cusack, distribuito da Miramax, compagnia dello stesso Weinstein, doveva arrivare nelle sale il 5 ottobre, pochi giorni dopo il drammatico attacco terroristico che l’11 settembre aveva sconvolto la città di New York. Kate Beckinsale ha scritto: “Ci eravamo tutti rifiutati di andare all’anteprima perché organizzare una première poche settimane dopo l’11 settembre con la città ancora avvolta dal fumo sembrava l’idea più insensibile e irrispettosa possibile. Ma Harvey Weinstein insistette e ci fece volare fino a New York”. La star di Serendipity ha però spiegato: “La mattina dopo Harvey Weinstein mi ha chiamata e mi ha chiesto se volessi portare mia figlia, che aveva meno di due anni, a casa sua per giocare con la sua che aveva più o meno la stessa età e ho detto di sì. Quando sono arrivata ha immediatamente chiamato la tata per prendere le bambine e portarle in un’altra stanza a giocare. Stavo andando con loro quando lui mi ha fermata”.
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Gli insulti di Weinstein
A quel punto la situazione ha preso una svolta inaspettata: “Nel momento in cui ha chiuso la porta, ha iniziato a urlare ‘Stupida troia, hai rovinato la mia première’. Non avevo idea di quello di cui stesse parlando e ho iniziato a tremare. Ha detto ‘Se organizzo un red carpet, tu ti metti un vestito aderente, muovi il sedere e le tette, non vai lì con l’aspetto di una fottuta lesbica, stupida troia’. Lo shock mi ha fatto scoppiare a piangere. Ho provato a dire ‘Harvey la città è in fiamme, le persone stanno ancora cercando i loro parenti, nessuno di noi pensava che fare una première fosse appropriato e ancora meno presentarsi vestiti come se fosse un addio al celibato’. Ha risposto: ‘Non mi importa, è la mia fottuta première e se voglio figa sul red carpet è quello che ottengo’. Urlando. Sono riuscita ad andarmene insieme a mia figlia. Non era considerato un crimine”.
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L’appello dell’attrice
Kate Beckinsale ha voluto infine sottolineare: “Sono stata punita per quella e altre situazioni in cui gli ho detto di no nel corso degli anni, in modo insidioso e apparentemente irreversibile. Sentire che è stato condannato a 23 anni è per me un enorme sollievo da parte di tutte le donne che sono state aggredite sessualmente o violentate, e spero che sarà un deterrente per quel tipo di comportamento in questo e altri settori. Detto questo, anche queste situazioni, per cui non esiste ricorso legale, devono sparire. Spero e prego che si possa iniziare a far considerare delle conseguenze legali per tutti gli abusi di potere, denunciarli ed eliminarli per tutti e per sempre”.