Il governo ha stilato una bozza, che potrebbe essere approvata già domani, per far considerare la quarantena sui casi sospetti di contagio come periodo di malattia, con tutte le tutele che ne conseguono per il lavoratore.
Il governo sta studiando una bozza riguardante il decreto legge Covid-19, che dovrebbe essere ufficializzata domani, durante il Consiglio dei Ministri straordinario. Al suo interno, sembra che ci sia una direttiva che considererà come periodo di malattia il tempo che una persona trascorre in isolamento in quanto è ritenuto un caso di sospetto contagio.
Nel testo della bozza si legge che: “Il periodo trascorso in quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva di cui all’articolo 1, comma 2, lettere h) e i) del decreto-legge del 23 febbraio 2020, n. 6, dai lavoratori del settore privato, dovuto a COVID-19, è equiparato a malattia, ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento”. Dunque, se questo testo dovesse essere approvato, tutti le persone che lavorano e che al momento si trovano in quarantena saranno considerati in stato di malattia a tutti gli effetti. Questo naturalmente comporta, che avranno accesso a tutte le tutele previste dalla legge in questi casi.
Coronavirus: in cosa consiste la bozza al vaglio del governo
Da quanto si apprende dalla bozza, sarà il medico di base a dover redigere il certificato di malattia. Inoltre saranno considerati validi anche tutti quei certificati scritti prima che il provvedimento entri in vigore. Questo significa dunque che la norma avrà una valenza retroattiva.
Il governo sembra poi aver deciso che i costi di questa operazione non saranno sostenuti dal lavoratore, e nemmeno dagli istituti previdenziali. Sembra infatti che sarà direttamente lo Stato a farsene carico.
Leggi anche: Esce dal carcere Chelsea Manning: denunciò gli orrori dell’esercito Usa
Leggi anche: Coronavirus: la strategia della Germania per combattere l’epidemia
Per fare questo, l’ipotesi è che verrà stanziata un’apposita somma di denaro che verrà in seguito immessa in un fondo appositamente creato dal Ministero dell’Economia.