Si contano nuovi possibili contagi da coronavirus tra i membri della Marina Militare: due sono le navi ormeggiate a Brindisi, e per entrambe sono state già disposte le misure di isolamento a bordo.
Come riportato da Difesaonline e confermato poi da ANSA, sono due le navi della Marina militare al momento bloccate alla base navale di Bridinsi con gli equipaggi posti sotto isolamento. Ciò che si è appreso, infatti, è che a bordo degli anfibi sono emersi già due casi confermati di coronavirus.
Le due navi ormeggiate e tenute sotto quarantena sarebbero le navi anfibie San Giusto e San Giorgio. Dei due militari che vi erano a bordo, uno è al momento ricoverato presso l’ospedale Perrino di Brindisi. Entrambi, nelle scorse ore, hanno mostrato diversi sintomi connessi al virus. Per precauzione, allora, sono stati sottoposti al tampone naso-faringeo, risultato poi positivo al Covid-19. Sono stati gli stessi militari ad informare del loro contagio i rispettivi comandi.
Data la delicata situazione, le navi resteranno ormeggiate presso il porto, a Brindisi, e tenute sotto stretta vigilanza da parte dal personale della Stazione Navale, la stessa che ne manterrà lo stato di efficienza.
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Il Coronavirus entra a bordo delle navi della Marina
Come spiegato dalla stessa Marina Militare, si è scelto di adottare di iniziativa e tempestivamente tutte le varie “misure precauzionali per limitare al massimo il rischio di contagio a seguito dell’individuazione di due militari che sono risultati positivi al Covid-19 e che 10 giorni fa avevano svolto attività in mare sulle navi anfibie San Giusto e San Giorgio”.
La Marina militare ha dunque “immediatamente adottato provvedimenti restrittivi a tutela della salute del personale, dei familiari e della cittadinanza, segnalando a scopo quarantenario gli equipaggi delle due navi alle autorità sanitarie”.
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Secondo fonti non ufficiali, e secondo quanto riportato da alcuni media locali, uno dei militari risultato positivo al tampone sarebbe in servizio nella Brigata Marina San Marco, la quale fa affidamento alle unità della Terza Divisione Navale per tutte le sue missioni.
Sempre secondo quanto trapelato da fonti non ufficiali, l’altro militare potrebbe appartenere a unità dell’Esercito Italiano, la stessa quindi che assieme ai marò ha partecipato a una missione di addestramento effettuata dalla Forza anfibia nazionale. Data la natura delle informazioni, tuttavia, si stanno ancora attendendo riscontri da parte di fonti più a.