Anche l’Iran, così come l’Italia, è stretto dalla morsa dei contagi e dei decessi causati dal nuovo coronavirus. Nel Paese asiatico, però, coloro che sono rimasti vittima del Covid-19 trovano “degna” sepoltura nelle fosse comuni.
Autore dell’inchiesta è il Washington Post, che con varie immagini satellitari pubblicate su di un recente articolo mostra al mondo il sito di Behesht-e Masoumeh, localizzato a 80 km a Sud di Teheran. Un luogo, questo, che secondo alcune fonti è ormai diventato un vero e proprio cimitero per tutti coloro che hanno perso la battaglia contro il subdolo coronavirus.
Secondo quanto riportato dall’inchiesta effettuata dalle penne del Washington Post, e secondo quanto ampiamente condiviso da altri media internazionali, il sito di Behesht-e Masoumeh sarebbe diventato una fossa comune nella quale gettare le vittime uccise dal nuovo coronavirus. Secondo quanto riportato dalla fonte principale – che si avvale del resto di diverse immagini satellitari – l’area appariva vuota nel periodo di ottobre dello scorso anno, mentre ora sarebbe stata riempita con oltre 250 cadaveri.
Gli esperti che hanno parlato al Washington Post affermano, infatti, di aver rintracciato segni evidenti di come queste fosse comuni, profonde quasi 100 metri, siano state scavate d’urgenza a seguito del continuo aumentare delle vittime. Inoltre, sarebbero anche diversi i video che, circolati già da diverso tempo attraverso i social media, sembrano mostrare come le fosse vengano effettivamente utilizzate per i pazienti stroncati dal Covid-19.
Il sito di Behesht-e Masoumeh, che si trova nella provincia della città santa di Qom, è del resto tristemente noto nel Paese per essere il focolaio originario che ha dato vita all’emergenza in tutta la Repubblica Islamica.
L’analista che ha prestato la sua voce al Washington Post ha inoltre sottolineato la presenza di una sorta di sostanza bianca versata accanto a queste cave della morte. Secondo quanto suggerito dalla fonte, sembrerebbe che tale prodotto sia in realtà una scorta ingente di calce, utilizzata non di rado proprio per le fosse comuni.
Questo poiché, in effetti, la calce è in grado di rallentare il decadimento dei corpi, e può in un certo qual senso – dicono gli esperti – aiutare a gestire meglio lo smaltimento dei numerosi cadaveri ammassati. Del resto, sempre secondo quanto viene riportato dalle fonti, la conferma che i funzionari iraniani abbiano disposto di usare la calce per seppellire le vittime da Covid-19 era già arrivata tempo fa.
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