Coronavirus: la British Airways va verso un taglio dei posti di lavoro. L’amministratore delegato: “Una crisi globale peggio dell’11 settembre”.
L’emergenza coronavirus e il conseguente blocco dei voli iniziano a far sentire il loro peso sui lavoratori del trasporto aereo. I voli vengono bloccati, le frontiere si chiudono. Ad esempio è giusto di ieri la notizia della replica dell’Unione Europea all’inaspettata decisione del presidente Usa Donald Trump: sospendere dal 13 marzo i voli tra gli Stati Uniti e l’Europa a causa della diffusione del coronavirus in molti Paesi europei.
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La crisi economica è ormai inevitabile, anche in questo settore. Per questo la British Airways si prepara a un taglio dell’organico. Il numero dei posti di lavoro che andranno perduti è tutt’ora imprecisato. Il tentativo è quello di sopravvivere con ogni mezzo a una crisi profonda di dimensione globale. L’amministratore delegato Alex Cruz ha infatti affermato in una comunicazione interna rivelata dal Financial Times: “E’ una crisi globale di proporzioni senza precedenti“. Aggiunge anche che è persino peggiore di quella scatenata sul settore aeronautico “dalla diffusione della Sars o dall’11 settembre“. Per questo sarà necessario ricalcolare le uscite e l’organico.
Coronavirus, la reazione delle compagnie aeree al blocco dei voli
Nel frattempo in Germania Lufthansa si prepara a chiedere aiuti di Stato. Lo rivela il quotidiano economico Handelsblatt. Secondo il giornale tedesco, il Ceo Carsten Spohr della compagnia in un video messaggio interno avrebbe spiegato di avere contattato i governi in cui l’azienda ha le proprie sedi. La richiesta sarebbe di ottenere, da subito, un sostegno pubblico.