Sono già oltre duemila le persone denunciate per violazione delle restrizioni disposte dal governo per fronteggiare l’epidemia di coronavirus.
Sono 2.162 le persone che sono state denunciate fino ad ora per violazione delle restrizioni disposte dai provvedimenti per l’emergenza Coronavirus. Il bilancio è stato pubblicato dal Viminale sul sito del ministero. Le persone complessivamente controllate sono state 106.659 mentre le verifiche negli esercizi commerciali sono state 18.994. Tra i denunciati ci sono anche 113 titolari di esercizi commerciali mentre 35 sono le persone denunciate per aver indicato nell’autocertificazione motivi non veri per gli spostamenti. Alcune storie sono veramente incredibili, come quella dei trenta denunciati nel Salento: stavano infatti pranzando in un ristorante a Sternatia, in provincia di Lecce, per festeggiare un compleanno, violando totalmente le prescrizioni per contenere il contagio da Coronavirus. Tutti i presenti, compreso il titolare del ristorante, sono stati denunciati dai carabinieri nella giornata di ieri.
La situazione a Milano ed in Lombardia
A Milano, nel cuore della Lombardia massacrata dal Coronavirus, sono stati 276 i veicoli controllati ieri dagli agenti della Questura. 419 le persone sottoposte a verifica. Gli agenti hanno ritirato 246 autocertificazioni e denunciato
37 persone per inosservanza delle norme in funzione
anticoronavirus. 1.089 invece le persone sottoposte a controllo da parte dei carabinieri con 37 denunce in base all’articolo 650 del Codice penale (Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità). I controlli sono stati effettuati in 88 comuni. Gli agenti della Polizia ferroviaria hanno controllato 5696 persone, mentre la Polizia di frontiera ha controllato 500 viaggiatori. I militari della Guardia di finanza hanno infine fermato 22 persone denunciandone tre.
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Emilia Romagna
Molte le denunce in Emilia-Romagna per il mancato rispetto del decreto in contrasto al contagio del Coronavirus.
A Rimini sono stati denunciati in sei, tra i 26 e i 42 anni,
sorpresi sul lungomare Tintori mentre erano intenti a giocare a
beach volley. Nel Reggiano sono 11 le persone denunciate, in due giorni di controlli. Ieri i carabinieri hanno sorpreso sulle strade cinque persone senza motivi validi. Tra questi un 50enne che è stato trovato con superalcolici rubati in un supermercato e un 40enne di Gualtieri trovato al volante dopo aver fatto uso di droga. “Devo andare a vedere i lavori edili da fare domani” ha provato a giustificarsi. Nei guai anche due giovani di Correggio, un 28enne e un 33enne, entrambi pregiudicati, che hanno provato a spiegare di essere usciti a comprare le sigarette. Senza successo, ovviamente. Infine un 31enne di Gattatico, in val d’Enza, una volta fermato non ha saputo fornire alcuna motivazione della sua presenza in strada nonostante le limitazioni
A Ferrara i controlli hanno riguardato un 50enne titolare di
una pizzeria di Comacchio, che non ha chiuso entro le 18. La
scorsa notte è stato denunciato anche un pachistano in auto,
fuori dal proprio comune di residenza senza un giustificato
motivo, così come altre tre persone fermate ad Argenta.
Controlli in aumento dappertutto
“Controlli delle forze dell’ordine in aumento dappertutto“. Lo afferma il sottosegretario all’Interno Achille Variati, ricordando che “i limiti ci sono per proteggere la salute di tutti. Comportamenti individuali irresponsabili non saranno tollerati e avranno conseguenze gravi”.
“Con le nuove regole in vigore – sottolinea in una nota –
stamani ho voluto parlare personalmente con tutti i prefetti del
Veneto. Ascoltando le loro informative sulla situazione nei
diversi territori e portando loro, attraverso di me, la
vicinanza del Ministero dell’Interno. In queste ore si stanno
moltiplicando i controlli da parte delle forze dell’ordine. La
maggior parte delle verifiche mostra persone che sono in
movimento per le previste situazioni di necessità, e con le
precauzioni del caso. Ma ci sono anche coloro che non sono in
regola. Solo in Veneto sono già diverse decine le denunce fatte
a norma dell’art. 650 del Codice Penale contro cittadini che, in
barba ai divieti, circolavano senza una valida e dimostrabile
ragione”.
In Veneto
Forze dell’ordine in azione anche nel veneziano. Sono arrivate a 30 le denunce dei carabinieri nei controlli legati all’emergenza del Coronavirus: l’intervento in un bar dei militari di Favaro Veneto ha messo fine ad un aperitivo di 9 clienti, tutti deferiti
assieme al gestore. Stessa sorte è toccata al titolare di un bar
di Passarella di San Donà e a 7 avventori che stavano giocando a
carte. Oltre ad un gestore di un bar di Santa Maria di Sala, trovato aperto oltre le 18. Per tutti gli esercizi commerciali è
scattata anche l’immediata chiusura.
Due giovani invece, fermati nella notte fuori da loro comune
a Noventa di Piave, non hanno saputo fornire validi motivi
per giustificare la loro presenza fuori di casa. A Quarto d’Altino, la denuncia è scattata per una donna residente a Cessalto (Treviso) e per il suo convivente, bloccati a bordo di un’auto, i quali hanno
eseguito un’autocertificazione non corrispondente al vero.
Denunciati anche due uomini e una donna, rispettivamente
titolari di una pizzeria, di un bar e di una pasticceria, nei
comuni di Vigonovo, Campolongo Maggiore e Fossò, che tenevano
gli esercizi ancora aperti dopo le 18. Denunciato anche un
ferrarese che era uscito di strada con la propria auto. Oltre a
non giustificare la sua presenza in un comune di non residenza,
l’uomo si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. Intercettati
e denunciati, tra Annone Veneto, Portogruaro e San Michele a
Tagliamento, 7 automobilisti fuori dal loro comune. Tra le tante
motivazioni, una persona ha dichiarato che si era recato ad
acquistare del terreno per il proprio giardino, mentre un altro
uomo ha detto che aveva lasciato il Friuli per incontrarsi con
una donna nei pressi di un campo sportivo.
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Bergamo, ogni scusa è buona
“Ho litigato al telefono con la mia fidanzata e quindi la sto raggiungendo per chiarire di persona”. “Ero uscito a comprare liquori per 150 euro per una festa che sto organizzando a casa con un gruppo di amici”. “Siamo andati a comprare il pane nel paese vicino perché è più buono”. Sono queste alcune delle giustificazioni che i carabinieri di Bergamo hanno raccolto nelle ultime ore ai posti di controllo organizzati sul territorio per la verifica delle autocertificazioni dei cittadini. Le verifiche sono state già oltre mille, con 40 denunce.
Liguria
Le restrizioni sugli spostamenti del decreto governativo per contrastare il coronavirus, non impediscono a molti turisti di muoversi dalla Lombardia e dalla Emilia Romagna alla Liguria. A partire da domenica si sono viste molte seconde case nuovamente aperte in tutte le riviere, da ponente a levante. I controlli delle forze dell’ordine hanno portato a molte denunce. A Santa Margherita sono stati denunciati una donna di 62 anni e il figlio di 28 di Lodi arrivati senza autodenunciare la propria presenza in Liguria e sorpresi a passeggiare in centro. A Genova, la polizia municipale ha denunciato una coppia di Cremona che non ha dato alcuna motivazione tra quelle che autorizzano la circolazione da un Comune all’altro. Altri due turisti di Milano sono stati denunciati mentre pescavano nel Tigullio, tra l’altro in una zona vietata. I proprietari e gli affittuari di seconde case possono restare, ma devono autodenunciarsi, se non vengono intercettati durante il viaggio.