Coronavirus, nel marasma dei negozi chiusi a causa dell’epidemia, c’è qualcuno che resta aperto. Di quali negozi si tratta e perché?
L’Italia comincia a sentire forte il peso delle restrizioni dovute al dilagare dell’epidemia di Coronavirus. La battaglia contro il nemico invisibile si fa sempre più stretta, così come le misure che il governo è costretto ad adottare. Misure drastiche che prevedono la chiusura di quasi tutti i negozi di Italia, tranne determinate categorie. Come era ovvio, resteranno aperte farmacie e alimentari, in modo da garantire rifornimento alle famiglie.
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Ma quali sono e perché non chiuderanno determinate attività? Ebbene, poiché considerati servizi “essenziali” resteranno aperti anche tabaccai, edicole, che potranno utilizzare un separé. Si potrà quindi continuare a giocare al lotto e ai gratta e vinci, fumare sigarette, acquistare giornali ecc.
Sono considerati essenziali anche i trasporti, i servizi bancari, postali, finanziari, assicurativi. Stessa cosa varrà per idraulici, artigiani, meccanici, benzinai.
Coronavirus, ecco perché resteranno aperti anche i negozi di telefonia
Le restrizioni del decreto dell’11 marzo non varranno anche per i negozi di telefonia, che resteranno aperti. Anch’essi sono considerati servizi essenziali. Ovviamente questo sarà a discrezione delle varie attività, poiché non c’è alcun obbligo di rimanere aperti.
Nel frattempo, l’ultimo bollettino diramato dal commissario Angelo Borrelli ha mostrato un aumento dei casi di Covid-19. Solo ieri si è raggiunta quota 10.590 contagi, 1.045 guariti e 827 morti. Numeri che fanno paura ma che spingono il governo a seguire regole sempre più severe per porre fine a questa pandemia. Conte ha nominato l’ad di Invitalia Domenico Arcuri per affiancare Borrelli nel fronteggiare il virus.