In Italia il coronavirus miete più vittime che nel resto del mondo. L’ Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici lanciano l’allarme.
Un nuovo allarme, come se ne avessimo bisogno in questi giorni di apprensione ed emergenza. Ma è un allarme importante, scientifico, medico. Non si parla solo di numeri anche se i numeri hanno portato a delineare una drammatica realtà. “In Italia il coronavirus ha una letalità fino a 12 volte maggiore rispetto ad altri Paesi, e comunque si tratta della più alta del mondo”. L’allarme è dell’Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid). A contribuire a questo triste primato sono l’eterogeneità dei trattamenti in tutto il territorio e la scarsa tracciabilità dei casi positivi asintomatici a cui non viene effettuato il tampone nonostante siano stati a stretto contatto con uno o più pazienti accertati: in pratica fanno crescere i contagi. Susanna Esposito, presidente dell’associazione, lancia un forte appello per combattere la pandemia, anche sulla base dell’esperienza degli esperti cinesi. “Diagnosi precoce, isolamento e trattamento sono i cardini per tenere a bada l’epidemia. Ma la tracciabilità si rivela fondamentale”.
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“Ritengo sia corretto invitare la popolazione a stare a casa – aggiunge il medico – ma non basta. E‘ essenziale che ai contatti stretti di casi positivi sia effettuato il tampone per la ricerca di Covid-19, cosa che finora è avvenuta in una assoluta minoranza di situazioni. Medici, infermieri e operatori sanitari ogni giorno curano deciine di malati Covid-19 positivi senza alcun tipo di controllo. Lo stesso – chiosa Esposito – vale per i familiari di casi positivi che non presentano alcun sintomo, ma che in realtà possono essere infetti da Covid-19 e continuare a contagiare. Inoltre, molto importante è rivedere, e continuamente aggiornare a seconda delle evidenze progressivamente disponibili, la modalità di trattamento, che ad oggi risulta essere differente tra un Centro e l’altro”.