Il ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Boccia è stato intervistato alla Vita in Diretta, sulla Rai, riguardo al nuovo decreto per contrastare il Coronavirus, ai lavoratori ancora in attività, all’industria e ai trasporti.
Il Ministro Boccia interviene alla Rai nella trasmissione La Vita in Diretta, condotta da Alberto Matano e da Lorella Cuccarini, in collegamento dalla sede della Protezione Civile di Roma.
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I diversi gli argomenti trattati riguardavano l’attuale situazione d’emergenza sanitaria in Italia e nel mondo e dei chiarimenti sul dpcm e sui provvedimenti adottati dal governo italiano per far fronte all’epidemia da Coronavirus.
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Tra le prime dichiarazioni del Ministro Boccia un appello a tutti i cittadini italiani: “in questi 15 giorni diamo una spinta forte al contenimento del contagio. Più stiamo in casa e meglio è. Non si poteva fare una norma che vietasse di uscire per un giro del palazzo, per la spesa, per portare fuori il cane, ma andare a cena da amici è assolutamente sconsigliabile. La passeggiata al parco si può fare, ma già a correre si mettono in difficoltà gli altri. Meglio se restiamo in casa“.
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Per quanto concerne i lavoratori italiani, ancora in servizio presso fabbriche e uffici, Boccia è stato chiaro e conciso: “I lavoratori li stiamo proteggendo tutti, in serata usciranno le linee guida“.
Il Ministro Roberto Boccia ha anche raccontato la situazione preoccupante dei trasporti locali, che hanno subito un crollo del 90% dei passeggeri, sia sulla vendita dei biglietti giornalieri che rispetto agli abbonamenti.
“Vedere le nostre città vuote è un colpo al cuore – ha tenuto a sottolineare il Ministro – ma ti fa sentire orgoglioso degli italiani perché è evidente che c’è stata la reazione del paese. C’è stato un crollo del 90% dei passeggeri sui trasporti locali, e quel 10% che si muove è per servire l’altro 90%, questo non dobbiamo dimenticarlo“.
Il ministro Boccia ha anche parlato della grave situazione della sanità italiana e della necessità o meno di fermare la produzione nelle fabbriche nostrane.
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“Le filiere di sanità e alimentare restano aperte perché sono necessarie, il cibo va prodotto e distribuito“, al pari delle attrezzature medico-sanitarie e dei farmaci, ha affermato Boccia, prima di concludere: “Non si può chiudere tutto, perché se si spegne la luce c’è il buio. Si spegne il Paese. Alcune filiere devono continuare a funzionare“.
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